Sta tenendo banco dal pomeriggio di ieri un fatto diffuso via Twitter dalla stella dell’Olimpia Milano, Mike James. Il giocatore statunitense, sul noto social, aveva accusato le forze dell’ordine (per inciso dei Carabinieri) di aver fermato lui e dei suoi amici per un controllo documenti mentre erano di ritorno dal fare la spesa. Il tutto con le armi spianate.
In mattinata, sulla Gazzetta dello Sport, è arrivata la replica dell’Arma che, dopo aver smentito in un primo momento l’accaduto, ha poi smentito che James ed i suoi amici fossero stati fermati armi in pugno dagli agenti. “Attorno alle 15.30 in via Berengario, la Compagnia d’Intervento Operativo della caserma di via Lamarmora, che ha il compito di effettuare servizi di controllo straordinario del territorio (e che indossa una tenuta simile a quella antisommossa ed è dotato di fucile mitragliatore M12 previsto dall’equipaggiamento), ha fermato Mike e i suoi due amici per un semplice controllo, scendendo dall’auto“, si legge nell’articolo, a firma di Massimo Oriani.
“Dopo il rifiuto iniziale, i tre hanno esibito i documenti e a quel punto i Carabinieri hanno lasciato che proseguissero per la loro strada” – continua – “Il fatto grave, che andrà verificato, resta l’accusa di James di armi puntate, che gli uomini del Cio smentiscono seccamente. Accusa che, dovesse rivelarsi infondata, esporrebbe a questo punto Mike James anche al rischio di una denuncia per calunnia“.
Sempre nella mattinata di oggi, su Corriere.tv, è stato pubblicato un video del fermo, nel quale non si nota alcuna arma puntata. A stretto giro di posta è arrivata la replica, dura, del giocatore dell’Olimpia: “Questo video inizia 20 minuti dopo il fatto. In questo video i carabinieri avevano capito che sono un giocatore di basket e volevano avere una conversazione. Ma riportate pure quello che volete“.
Una situazione sicuramente fastidiosa, della quale tutti i protagonisti avrebbero certamente voluto fare a meno. Vedremo nei prossimi giorni se e quali saranno gli sviluppi della faccenda.