“Basta proclami o obiettivi futuribili, noi adesso pensiamo una gara alla volta”, dice coach Bucchi dopo l’importante e tirata vittoria di ieri sera al PalaEur di Roma (+5 che si sommano a+2 dell’andata) contro la quadrata avversaria di Coach Gramenzi, che si vede sfuggire la vittoria a Roma nei 2 minuti finali, non per demerito, ma per quei terribili momenti della partita nei quali si ritrova senza i suoi stranieri e affossata da curiose scelte arbitrali ondivaghe che, quando non sai bene che fare, beh.. Tecnico! “Questi sono bravi arbitri, l’unica cosa che si richiede a loro è, però, un metro di giudizio equanime” dice il coach dei pontini che, a ben vedere, pone un riflettore sugli uomini in completo nero–salmonato capaci di mandare Roma in lunetta per 29 volte e quelli di Latina solo 13 volte! Qualcosa su cui riflettere, c’è. Ieri sera, dopo una gara bruttina e tirata, piena di paure lato roma e di entusiasmo lato laziale, si sciolgono i dubbi di tutti sul fatto che Roma fosse o meno una “ammazzacampionato.”

No, non lo è! La batosta a Cassino solo pochi giorni prima lo ha dimostrato mentre il punto a punto di stasera lo ha confermato.

Ma allora che Virtus è questa, edizione BUCCHI 2018/19 ?

 

Talentuosa e inarrivabile, nei suoi due americani, questo lo sapevamo già; dotata di quel Baldasso-diavoletto che dimostra sempre più di potercisi contare, e questa è una piacevole scoperta. Una squadra che sfodera alti e bassi nei bioritmi mentali e anche fisici dei suoi uomini in campo, che ieri sera il fiatone in qualche lungo giallorosso spiegava perchè strutturalmente si corra poco in transizione e si prediliga attaccare le difese schierate, tanto c’è “papà” Moore e “zio” Sims! La sufficiente rotazione di palla è sterile perché tanto poi alla fine la consegna è sempre laggiù, in quel post basso di sua “maestà “Henry III°” e che tanto se lo raddoppiano…meglio! ecco gli scarichi a go-go verso gli italians.

La Virtus ha nel gruppo italians un sufficiente supporto ma che non trova ancora dopo 18 partite giocate un alter ego italiano che ci faccia dire..ahhh, quei tre sono davvero fenomenali! Dov’è questo terzo uomo di Roma che farebbe fare il salto di qualità? Chessa? Bene ieri sera, ma la parte del capitano non è sufficiente, a questi livelli. Landi? Lo aspettiamo. I numeri li ha, manca la leadership del “contate pure su di me”;  Sandri? Un uomo ad una dimensione: quella difesa d.o.c., per la quale sarà sempre amato da ogni allenatore; di Baldasso abbiamo già detto, mancano gli altri, i gregari che non crescono mai. Un gruppo di bravi ragazzi, d’accordo. Poi? Si allenano bene, si vogliono bene, disciplinati …bla bla bla. Ma siam tutti d’accordo che va bene cosi’? Ma chi ha detto che Roma, il pubblico romano, non volesse vedere, forse, un bel gruppetto di bad boys, riconquistare il PalaEur a suon di legnate agli avversari?! Pensiamoci ora che è ripartito il girone di ritorno e che Roma non è piu prima come all’andata, e che affronta a breve la capolista Bergamo di Roderick e Coach Dell’Agnello – una neomatricola arrabbiata, ricordiamolo sempre – e che dove ti giri ti giri ci sono team pronti a sbranarti.

Non sono tutti ‘educati’ come Latina di stasera, e a ben vedere Cassino, guidata da Mike Hall, te lo ha fatto capire bene, come funziona la storia. Se porti quella mentalità in squadra, la squadra cresce.

VIRTUS ROMA-BENACQUISTA LATINA 81-76

(14-18/25-19/18-16/24-23)

HENRY SIMS, 26p., 6/6 ai liberi; 15 rimbalzi; 36 valutazione.

Gabriele Marini