Ieri, a Legnano, non si è presentato un pezzo di pallacanestro italiana.
Con la mancata presenza di Siena, comunicata all’ultimo momento con conseguente figuraccia di tutto il movimento, è stata ferita l’anima di un campionato bello e coinvolgente come quello di A2, in cui i giocatori italiani hanno ampio spazio e danno vita a tornei ogni stagione bellissimi, con il pubblico che si identifica nei propri beniamini.
Invece, dopo il fattaccio di Legnano-Siena e della mancata partita, la nostra pallacanestro ha riconquistato le pagine dei quotidiani nazionali (il Corriere della Sera, per citarne soltanto uno), per le proprie mancanze invece che per la propria bellezza. E questo è un problema gravissimo per i lavoratori (giocatori, allenatori, dirigenti, agenti e altre figure importanti) di un movimento che in questo modo sarà sempre meno appetito dalle imprese che vorrebbero investire.
Investire in uno spettacolo che, se fosse gestito dappertutto con correttezza e professionalità (come avviene nella maggioranza dei casi), potrebbe soltanto crescere.
Invece ci troviamo a fare i conti, in questa stagione, dopo il caso di Napoli in A1 Femminile, con il caso Siena, che la GIBA ha peraltro più volte posto all’attenzione del mondo della nostra pallacanestro, attraverso le sue prese di posizione.
L’Associazione Giocatori è da sempre favorevole a una crescita del movimento, che porti a più posti di lavoro e quindi a più benessere per tutti, ma se ogni stagione anche solo un caso come quello di Napoli o Siena turba la scena, allora è il caso di continuare a insistere affinché, prima di una auspicabile crescita, ci sia un generale repulisti di quelle situazioni che non vanno, mediante nuove regole, potenziamento dei controlli e vigilanza continua.
Noi non vogliamo meno squadre, ma pretendiamo ad ogni costo più garanzie. Anche perché se la Serie A2 parte con 32 squadre, ma rischia di arrivare con 31, la diminuzione delle squadre avviene nei fatti e nel modo peggiore. E cioè in spregio a qualunque diritto e senza tutelare i lavoratori che avevano sottoscritto regolari accordi. Gli stipendi vanno pagati, e vanno pagati con puntualità, come ogni altra scadenza.
La situazione di Siena è oggi emblematica di un basket che ha zone d’ombra che vanno necessariamente bonificate, affinché il movimento possa fortificarsi.
Al di là di dichiarazioni e dimissioni, che nulla aggiungono se non amarezza nei giocatori che come sempre sono la parte lesa di queste brutte vicende, la GIBA, anche a seguito della dichiarazione con cui il club afferma che si tutelerà nelle sedi opportune, conferma che darà assistenza legale gratuita a tutti gli atleti di Siena che la chiederanno.
Un basket migliore è possibile, ma l’unica via è la serietà: il rispetto dei doveri e dei diritti da parte di tutte le componenti.
Fonte: GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati