Il big match della 22.esima di Serie A tra le prime due della classe, Olimpia Milano e Reyer Venezia, si è conclusa con una rocambolesca vittoria dei Lagunari di coach De Raffaele. Gli ospiti sono riusciti a reggere all’inizio a mille all’ora dei padroni di casa, a lungo comodamente in doppia cifra di vantaggio (max vantaggio Olimpia +17), trovando poi il primo vantaggio ad inizio ripresa (47-48). Si prosegue a lungo punto a punto, fino al tentativo di fuga dell’Olimpia con Nedovic sul 78-70, a poco più di 3′ dal termine. Ancora Nedovic firma il 2/2 ai liberi per il +9 che sembra chiudere i conti (86-77); ma la Reyer imbastisce una gran rimonta, con un break di 0-10 concluso dal tap-in di Bramos a correggere il layup sbagliato da Daye, che vale la vittoria per 86-87.
Una sconfitta, questa, che vede il margine di Milano su Venezia calare a 4 punti (36 a 32). A fine partita, coach Pianigiani esprime così tutta la sua delusione: “E’ stata una partita strana, da valutare all’interno del momento. Eravamo partiti bene, passandoci la palla; poi abbiamo commesso il primo errore, quello di farli rientrare troppo facilmente mentre avremmo dovuto tenere di più il margine, per poi gestirlo meglio. Siamo andati sotto nel terzo quarto e, nonostante questo, siamo anche riusciti a vincere la partita una seconda volta sul +9“.
“Lì la successione di errori è stata a mio parere irripetibile” – continua Pianigiani – “Da due triple prese nonostante stessimo cambiano in difesa, proprio per evitare i canestri da tre, due tiri liberi sbagliati, uno sfondamento in attacco fino all’ultima rimessa. Non ho chiamato time-out perché sappiamo cosa fare, avevamo i migliori tiratori di liberi in campo e non volevo che loro preparassero la difesa. L’opzione del passaggio lungo in certe circostanze è percorribile, ma in ogni caso preferisco succeda se non è disponibile il passaggio alle guardie, non come prima scelta. Ma non devo dire nulla né parlarne, perché sappiamo cosa abbiamo fatto e in un arco di impegni come questo non c’è molto da aggiungere“.
“Ovviamente data la serie di gare giocate e da giocare ho cercato di limitare il minutaggio di qualche giocatore spremuto tanto, cercando di non sovraccaricare Brooks e Tarczewski o di non chiedere a James di fare troppo” – conclude Pianigiani – “Era un rischio calcolato, infatti era andata abbastanza bene, tanto che senza di lui siamo tornati avanti di nove e la partita era vinta. Ovviamente dobbiamo essere in grado di vincere anche tenendolo a 22 minuti e facendone altrettanti con gli altri. Ma, ripeto, la gara era vinta e la sequenza di cose sbagliate nel finale non è normale. Per cui la prendo come tale“.