“Riccardo Moraschini ci ha convinto non solo per come ha giocato la scorsa stagione a Brindisi, ma per l’entusiasmo e la voglia di aiutare la squadra con cui è venuto a Milano. E’ un giocatore in piena crescita e ha la mentalità giusta per la nostra squadra. Si è messo al servizio di Coach Messina con grande disponibilità, per cui siamo molto fiduciosi di aver realizzato un colpo importante prendendolo”. Così Christos Stavropoulos ha presentato oggi ai media Riccardo Moraschini. “Sono contento di essere qui e anche di come abbiamo lavorato in questa prima settimana. Essere qui era un obiettivo”, ha detto Moraschini. “Avevo fatto notare a Coach Messina che all’Olympiacos avevamo avuto successo con una buona base di giocatori greci, così abbiamo cercato di costruire a Milano una valida base di giocatori italiani e siamo stati d’accordo di puntare anche su Moraschini. Ha lo spirito giusto, vuole aiutare la squadra e questo ci sarà utile”, ha continuato Stavropoulos.
Ecco in sintesi le altre dichiarazioni.
Il ruolo – “L’anno scorso ho trascorso gran parte del tempo giocando da playmaker, però ero arrivato a Brindisi per fare il cambio di 2 e 3, quindi è un ruolo che ho già occupato. Un po’ di pressione c’è, ma la interpreto come un segnale positivo. Quando arrivi in un club come questo, con un allenatore e compagni di questo livello, sentire la pressione di voler fare bene è normale. Io la volevo questa pressione, volevo la responsabilità di fare bene e crescere. Sono a completa disposizione per fare quello che c’è da fare”.
Coach Messina – “E’ un allenatore che cura i dettagli, si vede che ha lavorato ai livelli più alti e ha vinto tanto. Raramente si vede un allenatore così attento ai dettagli e che richiede un livello così alto di concentrazione. Per me essere allenato da lui è personalmente particolare: lo vedevo a Bologna, nei derby, quando avevo 10 anni. Mi farà migliorare molto, ne sono sicuro”.
Perché Milano – “Ho deciso di venire qui perché Milano in Italia è il top, qui ho la possibilità di vincere e giocare in EuroLeague, crescere e alzare il mio livello confrontandomi ogni giorno con dei campioni e allenato da un tecnico come Messina. Alla fine è stata una scelta facile”.
La decisione – “Prima di firmare ho parlato solo con Coach Messina. Quando scegli una squadra, è fondamentale parlare con l’allenatore e capire prima cosa cerchi e cosa voglia da te. Poi ho parlato con tutti gli altri, soprattutto con Cinciarini, poi anche Della Valle, Brooks, in Nazionale. A Milano sono cambiate tante cose, c’è stata una piccola rivoluzione, quindi per tutti è un nuovo inizio, non solo per me, ma anche per chi era qui gli altri anni”.
Coach Vitucci – “Lui stesso è stato contento di vedermi venire qui, penso abbia parlato anche con Coach Messina. Mi ha scritto, era contento, lui conosce bene Messina, sa cosa vuole. E’ stato il primo a congratularsi”.
Cos’è cambiato – “La parola chiave è fiducia. Ho avuto tante opportunità nella mia carriera, ma non avevao mai avuto la reale possibilità di giocare tanto. Magari a Trento avevo fatto vedere qualcosa, ma non avevo un ruolo definito, neanche partendo dalla panchina per poi giocare magari quei 15 minuti che ti servono. A Brindisi, dopo l’infortunio di Wes Clark, ho avuto tanto spazio, ho sentito fiducia e da quel momento ho giocato con la mente libera, giocando come so giocare. Possibile che a 28 anni fossi mentalmente più pronto, esperto, maturo per affrontare una stagione per me molto importante nel modo giusto, con la mentalità corretta”.
Fonte: Ufficio Stampa Pallacanestro Olimpia Milano