Mentre la maggior parte dei vertici delle squadre di Serie A spinge per provare nelle prossime settimane a far ripartire il campionato, andando a concluderlo anche a fine giugno, il tutto chiaramente in base all’evoluzione della pandemia in Italia, molti giocatori si dicono contrari, sottolineando come, al momento, le priorità siano ben altre.
Ad andarci giù molto duro è Kyle Weems. Il giocatore della Virtus Bologna già una decina di giorni fa era stato molto chiaro, spiegando come non ci sia proprio lo spazio temporale adeguato per garantire ai giocatori una preparazione adatta a tornare in campo. Ora, raggiunto da Sports Rabbi, Weems la mette più su un piano etico.
“Io penso sia arrivato il momento di dichiarare conclusa questa stagione” – dice il 30enne di Topeka, Kansas – “Il perché è semplice. In Italia il numero di morti e di nuovi casi diventa ogni giorno più spaventoso. Anche il solo pensare che si possa ripartire in questa stagione, con il numero di morti che ci sono stati, lo trovo una grande mancanza di rispetto e compassione per gli altri“.
Dell’argomento ha parlato anche Simone Fontecchio, intervistato da La Gazzetta di Reggio. “Con il momento che stiamo vivendo faccio tanta fatica a parlare di pallacanestro” – sottolinea il giocatore della Pallacanestro Reggiana – “Sarebbe importante che passasse il messaggio che la salute è la cosa prioritaria in questa fase. Stiamo tutto il giorno attaccati alla tv, sentendo le notizie e sperando che questa situazione finisca il prima possibile“.
Prosegue il 24enne di Pescara: “In questo momento sto pensando davvero poco al basket, agli allenamenti e quant’altro. All’inizio devo dire che mi sentivo più ottimista; con il passare dei giorni, invece, ho capito che sarà sempre più dura poter ripartire in questo 2019/20. Anzi, finché non si stabilizzerà tutto è anche inopportuno fare programmi“.