Non si ferma il dibattito attorno alla possibile ripartenza o, all’opposto, alla cancellazione definitiva del campionato di Serie A 2019/20. Ultimo ad inserirsi nel discorso è un totem del nostro movimento, coach Valerio Bianchini, membro della Italian Hall of Fame dal 2013 grazie ai suoi successi sulle panchine di Cantù, Roma, Pesaro e Fortitudo Bologna negli anni ’80.
Intervistato da Alessandro Maggi, di QS, alla domanda sulla necessità o meno di fermare definitivamente la stagione Bianchini replica netto: “Farlo adesso, prima di una decisione degli organi preposti a farlo, sarebbe per me un atto di codardia” – dice Bianchini – “Aspettiamo di vedere quel che succede, prima di considerare morta questa stagione. Annullare tutto adesso non sarebbe un atto di prudenza, ma in sostanza una ‘non decisione’“.
Prosegue il 76enne nativo della provincia di Bergamo: “A vanificare le fatiche, gli investimenti effettuati e i risultati del campo dev’essere l’evidenza dei fatti. Cosa fare per me? Andrebbe congelata la classifica alla fine del girone d’andata, con una final four tra le prime quattro per assegnare lo scudetto. Per la retrocessione, tenendo conto che neanche Pesaro era condannata dalla matematica, andrebbe fatto un play out tra le ultime quattro“.