Come tutti gli italiani, anche Gianmarco Pozzecco è alle prese con le misure restrittive imposte dal Governo per contenere la diffusione del COVID-19, pandemia che sta flagellando in questi primi mesi del 2020 il mondo intero. Il coach della Dinamo Sassari si è raccontato a Sky Sport 24, parlando appunto del virus e della sua quarantena, oltre a svelare un aneddoto riguardante gli Europei del 1999.

Innanzitutto il Poz svela senza peli sulla lingua la sua paura di contrarre il virus: “Lo ammetto, ne sono terrorizzato, sono un fifone. Non esco nemmeno a fare la spesa. Se dovessi prendere il Coronavirus, con l’età che ho, potrei essere a rischio di non farcela“.

Da un altro lato, però, ammetto che questa situazione non mi pesa” – dice Pozzecco, ragionando sulla sua quarantena – “Sto a casa, mi sveglio presto la mattina e faccio talmente tante cose che le giornate forse sono anche troppo corte. Non vivo la noia e ho mille cose da fare; sto anche iniziando a programmare la prossima stagione“.

Quindi una riflessione: “Credo che questa situazione ci stia insegnando delle cose. Noi siamo sempre focalizzati sul futuro, ed è giusto cosi. Ma io penso che sia anche molto importante vivere bene il presente, goderselo. Nel mio caso specifico la professione di allenatore e il rapporto quotidiano con i giocatori“.

Scherzando come suo solito, il Poz nega di voler tornare a Trieste dai suoi genitori: “Non mi passa per la testa, non ne ho voglia. Se torno a vivere con mamma e papà poi non mi fanno uscire dopo cena. Preferisco fare il cretino in giro per il mondo“.

E arriviamo a Euro ’99, l’edizione che vide l’ultima vittoria della Nazionale. Il Poz ne fu escluso e, oltre 20 anni dopo, ammette: “Tifai contro la Nazionale, non lo nego e non mi vergogno a dirlo. È stata una sofferenza per me e, nel momento in cui vieni messo da parte, è davvero complicato e difficile fare il tifo per quella che sentivi come la tua squadra. Sfido chiunque abbia vissuto un’esperienza del genere a dichiarare il contrario“.