Russ Schoene giocava con il 20 all’università di Chattanooga-Tennessee, poi con il 3 a Philadelphia, e quando è tornato nella NBA dopo il biennio di Milano aveva il 40. A Verona e Bologna ha giocato con il numero 16. Solo all’Olimpia ha indossato il 14. Ma è stato probabilmente il miglior 14 di Milano.
Schoene arrivò nell’estate del 1984 assieme a Wally Walker che aveva vinto un titolo NBA a Seattle. Ebbe qualche problema di adattamento, “ma mi schermarono bene e non seppi mai nulla delle voci di taglio”, ha ricordato quest’anno quando è tornato al Mediolanum Forum dopo tanti anni. Quando l’Olimpia ebbe la possibilità di firmare il grande Joe Barry Carroll, i media specularono sul suo taglio. Solo negli ultimi giorni prima della grande decisione si fece largo la scelta opposta ovvero rilasciare Walker e tenere Schoene. Era una mossa azzardata, perché con Carroll accanto a Meneghin, aveva più senso tenere un esterno puro, ma a quei tempi si puntava molto sulla fisicità e Schoene aveva il tiro da fuori per poter giocare anche da ala piccola, che non era il suo ruolo, ma poteva interpretarlo bene rispetto ai canoni dell’epoca. Infatti, esplose letteralmente. Nel 1985 fu l’MVP di fatto della finale di Coppa Korac e nel 1986 fu nominato miglior straniero del campionato. Vinse lo scudetto due anni di fila. Era al top del suo gioco, aveva recuperato bene da un’operazione alla schiena che aveva spezzato il suo primo tentativo di farsi largo nella NBA e appunto decise di tornare nella NBA.
Dopo un anno di semi inattività – nell’anno del Grande Slam il 14 lo indossava quando era coinvolto Fabrizio Ambrassa -, il 14 è finito sulle spalle di Piero Montecchi. Il playmaker reggiano arrivato per sostenere Mike D’Antoni – che di fatto non aveva avuto mai una riserva di ruolo fino ad allora – nella parte finale della sua carriera, e poi aveva finito per rimpiazzare in quintetto Roberto Premier, perfetto anche come sesto uomo. Montecchi è stato uno dei giocatori italiani più sottovalutati nella storia dell’Olimpia: ha vinto la Coppa dei Campioni del 1988, la Coppa Intercontinentale, ha vinto lo scudetto del 1989, ha giocato la finale scudetto del 1991 e le Final Four del 1992. E’ il quarto di sempre negli assist in Serie A con maglia Olimpia e ha chiuso la sua era milanese a 11.9 punti di media in campionato ed è quindicesimo realizzatore di sempre in Coppa dei Campioni/EuroLeague mischiate.
Il 14 è stato indossato nell’anno dello scudetto del 1996 da Davide Cantarello, il centrone che piaceva tanto a Bogdan Tanjevic per la sua efficacia difensiva. Nello scudetto del 2014 lo aveva Kristjan Kangur. Ma è stato anche il numero di due giocatori apprezzati dal pubblico come Dusan Vukcevic e Davide Pascolo nello scudetto del 2018.
Fonte: ufficio stampa Pallacanestro Olimpia Milano