Zoran Savic è un simbolo del basket slavo degli anni ’90. Con la nazionale del suo paese vanta un oro mondiale (Argentina 1990), ben tre europei (Italia 1991, Grecia 1995 e Spagna 1997), un argento olimpico (Atlanta 1996) e un oro ai Goodwill Games 1990.
Con i club la sua carriera non è stata meno gloriosa: dal 1989 al 2002 ha indossato le casacche di Spalato, Barcellona, PAOK Salonicco, Real Madrid, Virtus Bologna, Efes Pilsen Istanbul e Fortitudo Bologna. Spiccano ben tre vittorie in EuroLega, le prime due con lo Spalato (1989/90 e 1990/91) e la terza con la Virtus (1997/98), con tanto di nomina ad MVP delle Finali e scudetto.
In quarantena a Barcellona, il 53enne di Zenica è stato raggiunto da Enrico Schiavina, per il Corriere di Bologna, non riservando parole tenere al basket nostrano per la decisione di interrompere definitivamente la stagione. “Se i diritti TV valgono il 5% dei ricavi dei club italiani di Serie A, vuol dire che c’è un problema di sistema enorme” – commenta Savic – “Le società hanno voluto chiudere in fretta per risparmiare un paio di mesi di stipendi. Ma non si può pensare sempre solo all’immediato, senza guardare più lontano. Questo è sopravvivere, non vivere“.
Una decisione frettolosa: “Assolutamente si. Perché mai non si potrebbe giocare di luglio ed agosto? In questa emergenza tutti hanno fatto sacrifici e anche chi lavora nel basket dovrebbe essere disposto a farne” – prosegue – “Negli anni della guerra in Jugoslavia i campionati ripartivano non appena era possibile. Lo sport era importante, anche per restituire il senso della normalità. L’errore più grande è dare alla gente la sensazione che, di una cosa che era abituata ad avere, si possa fare senza. Quando si perde una posizione acquisita, poi è durissimo riprenderla“.
Sull’EuroLeague: “L’Eca ha la necessità di far ripartire le sue coppe, soprattutto l’Eurolega. Sarebbe una mazzata devastante se dovesse rimborsare biglietti e diritti commerciali già venduti per la Final Four di Colonia, praticamente tra i 10 e i 15 milioni. Faranno di tutto per giocare, ma rimettere insieme le squadre sarà un problema enorme“.
Savic, in conclusione parla anche delle sue due ex squadre italiane, a partire dalla Virtus: “Con Djordjevic hanno svolto un grande lavoro. Pur se la strada è ancora molto lunga, era assolutamente importante rivedere una Virtus di respiro europeo. Sulla partecipazione all’EuroLeague, credo che alla Virtus convenga vincere l’EuroCup; una wild card la vedo sinceramente difficile“.
Sulla Fortitudo: “Un’ottima stagione anche la loro. Hanno fatto bene a puntare su gente esperta e fare i Playoff sarebbe stato un bel premio. L’importante è aver sempre più compattato la sua gente, una solida base di pubblico. E’ l’unica cosa che conta e in questo è una realtà unica“.