Intervista esclusiva a Filippo Alessandri, playmaker ex Poderosa Montegranaro e Viola Reggio Calabria, attualmente in forza in Serie B alla Virtus Civitanova. Dall’emergenza Coronavirus al futuro, fino agli obiettivi personali e la ripartenza dei campionati. Ecco le dichiarazioni di Alessandri.
Come stai? Hai continuato ad allenarti durante la quarantena e come si è organizzata la società? Siete rimasti in contatto? “Sto bene. Questo periodo di quarantena è stato impegnativo anche sotto il punto di vista degli allenamenti. Perché passare dall’allenarsi tutti i giorni, il poter correre, sfogarsi al ridursi a stare all’interno di casa, in uno spazio ristretto, non potendo sfogare i propri istinti sportivi e dover trovare dei modi per rimanere in allenamento è stato abbastanza impegnativo. La società in un primo momento ci aveva avvisato della sospensione di una gara che avevamo con Senigallia, che era proprio a ridosso della domenica prima del lockdown definitivo. Da lì in poi la gestione della società è stata improntata sul capire come poter riuscire ad andare avanti. Poco dopo è però uscita subito la voce della chiusura totale di tutti i campionati, e personalmente la società l’ho sentita poche volte in questo periodo di quarantena. Ci siamo basati sui decreti del Governo, tutti erano proiettati su quello. Ho comunque parlato con la società e sono rimasto in contatto con loro per capire come ci saremmo mossi per il futuro. I contatti ci sono stati in quest’ultimo periodo“.
Avete già avuto rassicurazioni sul futuro, quindi in vista delle prossima stagione? Penso ad esempio all’iscrizione al campionato: “C’è ancora molta incertezza, perché vista la situazione che si è creata, viste determinate dichiarazioni fatte dalla Lega anche per quanto riguarda contratti futuri, gestione di alcune situazioni e quant’altro, ancora non c’è un piano. Ci sono delle ipotesi, ogni parte dice la sua e bisogna ancora trovare un punto in comune, sia tra la Lega che tra le società e i giocatori. Nello specifico Civitanova ancora non ha comunicato nulla sulla prossima stagione, come non hanno detto nulla molte altre società, considerata come già detto in precedenza l’incertezza generale. Quindi iscrizione ai campionati, piuttosto che retrocessioni o scegliere di non iscriversi, è ancora tutto molto incerto, proprio perché ancora non è chiaro come si evolverà la situazione. Nel momento in cui ci sarà chiarezza da parte delle Lega su come procedere sapremo quali società continueranno, quali decideranno di “auto-retrocedersi” per riuscire ad affrontarla e così via. Siamo insomma tutti in attesa, dalle società ai giocatori alla Lega, cercando di portare avanti una situazione positiva per tutte le parti“.
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E il futuro? Al netto ovviamente di tutte le incognite del momento: se sarà ancora a Civitanova o non è da escludere una nuova avventura: “Il futuro è molto incerto, per tutte le questioni di cui ti ho appena parlato. In questo momento non c’è ancora una linea guida. La Lega, insieme a società, al sindacato giocatori, allenatori: tutti stiamo cercando una soluzione che sia ottimale per le parti in questione e che porti ad una strada definitiva. Quando si conoscerà la strada definitiva, in base a quello le società faranno delle scelte se fermarsi o andare avanti e noi giocatori potremo scegliere il nostro futuro. In questo momento non posso parlarne, perché appunto non abbiamo delle linee guida. Per quanto riguarda Civitanova, non sanno nemmeno loro quello che faranno il prossimo anno. Quindi non sapendo quale sarà il loro futuro, pensare ad un giocatore che potrebbe far parte di quel futuro è impossibile. Attendiamo tutti di conoscere il verdetto definitivo, quindi la strada da intraprendere. Da quel momento ognuno farà le proprie valutazioni e prenderà le decisioni. In questo momento però è sicuramente incerto e prematuro parlare di futuro“.
Su ambizioni ed obiettivi personali puoi già dirmi qualcosa invece? Punti ad un ritorno in Serie A2? “Sì, l’obiettivo è sempre quello di trovare una società che punti ad avere un progetto, anche se so che in questo momento progettare per più anni è molto difficile. In ogni caso punto ad una società che abbia questa visione, di un progetto per riuscire a raggiungere determinati obiettivi. Che poi l’obiettivo sia Serie A2 o B è comunque un obiettivo. Per come la penso e sono fatto io una ripartenza costruita su un progetto mi attira molto di più rispetto ad un singolo anno in una serie piuttosto che un’altra. È normale che da giocatore ambisco sempre a fare il massimo, quindi che sia un ritorno in Serie A2 con un progetto o in un singolo anno, l’idea c’è sempre. Come già detto, però, è molto prematuro parlare di queste situazioni, perché non sappiamo nemmeno come saranno strutturati i campionati, quali società proseguiranno e quali rinunceranno. In questo momento non si tratta tanto della volontà di voler fare una determinate scelta, ma quanto le situazioni intorno ti portano a scegliere la cosa migliore per te“.
Un tuo giudizio infine sulla ripartenza dei campionati: se dovrà avvenire con o senza tifosi e se è troppo ottimistico ipotizzare una ripresa a fine settembre-ottobre: “Personalmente sono un po’ abbattuto, perché non so se lo permetteranno e se sarà possibile ripartire alla normalità già da settembre-ottobre con i tifosi. Pensare ad una ripresa a gennaio con i tifosi da un certo punto di vista posso dire che è positivo, ma ragionando da un punto di vista lavorativo, ricominciare a fine dicembre vorrebbe dire per noi lavoratori del settore cestistico una penalizzazione. Quindi dovremo essere bravi tutti a gestire la situazione nel miglior modo possibile. So per certo, perché io sono sempre stato un giocatore che ha vissuto di queste cose, che il tifo e il tifoso sono una linfa, non solo per il movimento ma anche per noi giocatori che la domenica, tutta la settimana lavoriamo per un obiettivo. E il tifoso ti dà quella carica in più la domenica per affrontare le partite che poi ti portano a quell’obiettivo. Quindi so l’importanza del tifo, mi auguro che si torni alla normalità il prima possibile. Se così non fosse proveremo in tutti i modi a trasmettere comunque quelle sensazioni della domenica ai nostri tifosi. Aspettando il momento di riuscire a gioire per le vittorie, arrabbiarci per le sconfitte, e a farlo di nuovo tutti insieme“.
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