Il mercato del Poz: la puntata speciale dedicata al tecnico della Dinamo Banco di Sardegna

“Una Dinamo 2020-2021 che rispecchia il suo ideale di squadra, tecnicamente e umanamente, e che ormai è quasi completa: ieri sera, nella puntata speciale del format “Mercato a km zero” coach Gianmarco Pozzecco ha tratteggiato con attenzione e lucidità la futura squadra biancoblu. Nella chiacchierata con Paolo Citrini il tecnico sassarese ha analizzato la Dinamo del futuro, partendo però dal progetto e dal cammino intrapreso più di un anno e mezzo fa con il presidente Stefano Sardara che lo ha chiamato alla guida del Banco.

“Io e Stefano abbiamo un legame molto forte tra noi e rispettivamente ognuno di noi con la Dinamo e in relazione alla Dinamo _ha esordito coach Pozzecco_. Partendo da questo dato di fatto c’è una cosa che ho smesso di fare, su sua richiesta, ma non perché lo senta meno: ringraziarlo. Ma ci tengo a dire che il senso di gratitudine che io ho per Stefano Sardara mi accompagnerà per il resto della mia vita. L’opportunità che mi ha dato in un momento buio della mia professione di allenatore è un gesto che non dimenticherò mai: non solo la fiducia di affidarmi la panchina ma anche l’accompagnarmi in questo percorso. È qualcosa che per me va oltre il mero risultato cestistico, e sono sicuro che questa gratitudine rimarrà anche quando -tra mille anni- non sarò più l’allenatore della Dinamo. Il nostro rapporto non verrà scalfito da un “non” non inserito in un’intervista. Ci sono situazioni difficili da affrontare ma in questo momento abbiamo intrapreso un percorso che ci porterà a vivere altre grandissime soddisfazioni, in barba a chi ci vorrebbe metterci i bastoni tra le ruote”.

La Dinamo Banco di Sardegna 2020-2021 prende forma e coach Pozzecco è felice della squadra costruita in piena sinergia con il general manager Federico Pasquini: “Non nascondo l’entusiasmo sulla squadra che stiamo costruendo, mi piace tantissimo e c’è piena unità di intenti tra me, Federico e Stefano. Una delle cose che mi rende più felice è che, prima di ogni altra cosa, abbiamo preso in considerazione prima la persona del giocatore, un aspetto che oggi secondo me nello sport è imprescindibile. Lo dico spesso e ci credo davvero: venire a giocare a Sassari non è come andare in un altro posto, la gente ha bisogno di intravedere determinate caratteristiche umane e i giocatori devono capire dove sono stati catapultati. Se sposano totalmente questo progetto e capiscono l’entità del mondo Dinamo e di ciò che lo circonda, diventa un valore inestimabile. Ovviamente cerchiamo giocatori che sotto il profilo tecnico corrispondano alle nostre esigenze, e c’è un lungo lavoro di scouting da parte di Federico. Non mi piace parlare di budget, né mi interessa evidenziare le differenze con eventuali altre piazze. Se ricordate poco più di un anno fa ai playoff dichiarai che non eravamo sfavoriti contro una squadra di alto blasone: lo credevo e avevo ragione. Ecco anche quest’anno mi piacerebbe che fosse così: il mondo dello sport mi ha insegnato che se avessi dovuto fare semplicemente i conti non avrei mai avuto ragione, visto che sono sempre stato il più basso della classe e non ero certo favorito per giocare. E invece per fortuna non è così”.

 

Sliding starters: tra le caratteristiche promettenti della nuova Dinamo c’è la duttilità nei ruoli che potrà permettere al Poz di avere assetti diversi, uno di taglia e uno da corsa. “Lo scorso anno nelle classifiche giocatori della LB alla voce plus minus c’erano i nostri titolari: questo mi ha fatto riflettere, sapevo che con la conformazione che avevo scelto poteva esserci questa eventualità, ma non mi ero accorto che -anche rispetto all’anno prima- avevo in qualche modo danneggiato chi partiva dalla panchina. Per questa ragione nel costruire la squadra di quest’anno ho perseguito una mia idea: ovviamente ci sarà un quintetto che avrà una sua continuità ma non sarà così rigido. Anticipo già che Stefano Gentile partirà spesso in quintetto, così come Kruslin, nelle mie intenzioni c’è quella di dare una conformazione leggerissimamente diversa. Sapete che le mie rotazioni sono quelle, ma le allargherò: per esempio credo che Treier possa darci una mano come ala grande e piccola, ho fiducia nei suoi mezzi. Federico lo ha seguito e inseguito per portarlo a Sassari con grande tenacia: nel momento in cui abbiamo firmato mi ha reso felice, così come per Vasa Pusica. Sono felice di tutti gli acquisti. Non dico che le cose cambieranno nettamente, veniamo da due annate positive e non voglio cambiare totalmente filosofia ma smusserò qualche angolo. Continuo a credere che dare fiducia sia importante, ma allargherò il campo, come avrete capito”.

La Dinamo sarà una squadra che ha sempre più un IQ europeo: “Lo scorso anno parlavo tanto dei giocatori italiani, non voglio certo vantarmi ma mi piace pensare in qualche modo di aver dato il via a qualcosa: penso ad Achille che va a vincere l’ACB da protagonista, alla crescita esponenziale di Marco Spissu e Stefano Gentile che hanno dato prova che gli italiani sono forti. Il merito è loro, sia chiaro, ma mi sento partecipe di questa cosa. Quest’anno abbiamo mantenuto il nostro assetto italiano -Spissu Gentile Devecchi- con quelli che sono i nostri timonieri: Jack è un giocatore per noi estremamente importante, persona matura e uno sportivo come si fa fatica a trovare. Abbiamo una conformazione italiana dal punto di vista della leadership, cui aggiungo una pedina come Miro Bilan, che è una persona straordinaria. Abbiamo fatto una squadra più europea ma la pallacanestro è la stessa, secondo me è più difficile far giocare la pallacanestro americana, mentre è meglio mettere più giocatori europei e pochi americani. Credo che sia Tillman sia Burnell abbiano caratteristiche di gioco prettamente europee e hanno capito come usare le loro abilità in Europa; la nostra squadra rispecchierà questa idea con una squadra prevalentemente europea con americani che possano adattarsi al gioco”.”.

Fonte: Ufficio Comunicazione Dinamo Banco di Sardegna