Il nativo di Torino, grazie al suo canestro decisivo, si porta a casa la palma di miglior italiano grazie ad un maggior numero di preferenze sugli avversari Diego Flaccadori (Dolomiti Energia Trentino) e Andrea Pecchia (Vanoli Basket Cremona).
Negli Stati Uniti avrebbero definito il suo canestro a 3.2 secondi dal termine con l’aggettivo clutch, utile a sottolineare il sangue freddo nelle vene di un ragazzo che gioca con la fame di chi ha ancora tutto da dimostrare, ma con l’acume e l’attenzione di chi questi palcoscenici li calca ormai da decenni. Ricky Visconti ha di fatto chiuso le ostilità sull’81-80 spegnendo le luci ad una Umana Reyer Venezia speranzosa di portare a casa la contesa dopo la rimonta del secondo tempo. Il classe 1998 ha giocato la sua miglior partita e a parlarne per lui ci pensano non solo i fatti, ma anche i numeri come ad esempio i massimi in carriera stabiliti alle voci punti (15), rimbalzi (5) e valutazione (17), a testimonianza di come la sua crescita in quel di Brindisi stia procedendo a gonfie vele e sotto gli occhi attenti di tifosi e addetti ai lavori. Per lui percentuali notevoli quasi perfette, il 100% dalla media distanza (2/2) e il 75% da quasi 7 metri (3/4) a cui ha aggiunto alla causa una palla rubata e un assist, non le specialità della casa, ma piccoli tasselli utili all’economia del gioco e della vittoria finale.
Triple coi piedi per terra, triple in salto, triple tirate con il marcatore alle calcagna e triple tirate con una prateria davanti non sembrano fare differenza per Visconti quando preso dalla trance agonistica, una macchina in grado di dare la sentenza definitiva alla partita nel momento più inaspettato possibile. Sono proprio i suoi tiri dalla lunga distanza a creare il primo break in favore della compagine pugliese, l’innesto della marcia superiore che non lascia possibilità di replica agli avversari scossi da questo uno-due del numero 9 in grande spolvero nel primo tempo. Come se non fossero bastate le bombe, il colpo di grazia arriva con un suo tentativo di tripla fintato con cui porta a spasso Phillip una prima volta, portatosi all’altezza della lunetta finta la penetrazione ingannando Phillip una seconda volta e con un jumper cadendo all’indietro sigla il canestro della vittoria.
La guardia di Brindisi è alla sua seconda stagione in terra pugliese e partendo nel quintetto base sta trovando più regolarità nel suo gioco, sta imparando a limare le lacune della sua pallacanestro come ad esempio assorbire i contatti, una spina nel fianco vera e propria quando si affrontano avversari muscolarmente più dotati. Coach Vitucci sta riponendo fiducia nel ragazzo torinese avendone raddoppiato i minuti in campo (da 10.4 della scorsa stagione a 19.5), un aiuto prezioso per Ricky Visconti che di fatto sta aumentando la mole di tiri dalla distanza (3.5 tentativi contro i 2.4 del 2020-21) e il numero di contatti presi in area, tirando oltre 2 liberi a partita dato in netto rialzo se paragonati ai 0.9 dello scorso anno. La crescita procede parallela all’andamento della squadra che in queste prime battute stagionali si trova nel miglior momento di forma possibile.
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