È un Giampaolo Ricci a tutto tondo quello che si apre all’intervista di Daniele Dallera sul “Corriere della Sera” alla vigilia dlela grande sfida europea con il Barcellona per la quale il Forum è già esaurito. Tra i tanti temi trattati nell’intervista, si parte subito con la decisione di abbandonare la Virtus Bologna in estate: “È stata la scelta più difficile della mia vita. Mai dimenticare che avevo appena vinto lo Scudetto da capitano. Ma a 30 anni sono nella squadra più ambita e anche più ambiziosa, che vuole vincere sempre, che scende in campo determinata a raggiungere il massimo”.
Poi si passa a parlare del presente, dell’A|X Armani Exchange e del suo splendido rapporto con i fan meneghini: “I tifosi mi hanno capito e mi regalano sensazioni bellissime. Credo che apprezzino il fatto che io do tutto, sono un emotivo e queste emozioni, chissà, forse le trasmetto alla gente. L’esordio in Eurolega col Cska è stato importante, ci ho messo il cuore, ho dato il massimo e questo mio sforzo, che poi è quello di tutti i compagni, è stato compreso e mi ha regalato la loro ovazione”.
Infine, un’ultima riflessione sul mantenimento della doppia carriera da giocatore di alto livello e da futuro dottore in matematica: “È dura. Giochi sempre, sei immerso in un frullatore di emozioni che può rendere difficile la concentrazione necessaria per studiare. Viviamo la vittoria, la sconfitta, c’è la prestazione che ti soddisfa, ma c’è anche il momento no, come l’infortunio. In questo vortice sono riuscito a trovare un equilibrio che mi riporta sulla terraferma, ed è lo studio: importante trovare quelle ore, mettermi a tavolino, sui libri e superare, magari con fatica, gli esami universitari”.
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