Alessandro Gentile ha rilasciato una bella e lunga intervista a Flavio Vanetti, focalizzando soprattutto su un tema a lui caro, la salute mentale: “L’argomento è delicato, fondamentale ma penso sia stato sottovalutato, soprattutto di questi tempi. La gente sisente isolata e sola, ma forse si vergogna a dirlo. Dato che vivo situazioni simili, volevo dare un aiuto a chi soffre di certi disturbi ed è in difficoltà a raccontarlo”.

Il leader dell’Openjobmetis ha parlato poi anche dei motivi che lo hanno portato a scrivere il tweet “Non sono matto” in passato: “Quando capitano certe cose è come se sentissi che stai impazzendo. Ti senti fuori luogo, fuori dal mondo: sono sensazioni brutte e difficili da spiegare. Un altro aspetto complicato è appunto il fatto che è difficile parlarne, magari con persone che non hanno la minima idea di che cosa significhi vivere un’esperienza così. Per questo motivo è giusto chiedere aiuto a chi è competente. Non bisogna vergognarsi di farlo, ecco il mio messaggio. Questo tipo di lotta non è una battaglia si vince o si perde: si impara al massimo a gestirla, convivendo con queste sensazioni per accettarle e superarle”.

Poi Gentile è ripartito dalla base delle proprie difficoltà: “Ho questo disagio da tempo, ma l’ho tenuto nascosto. È diventato sempre più difficile da controllare, finché sono arrivato a un punto in cui non ce la facevo più a gestirlo. È successo l’anno scorso dopo il Covid: la paura e l’isolamento hanno creato brutti scenari”.

Ci sono comunque spazi di serenità tra i momenti duri: “Mi dico ‘avanti tutta, Ale’. Con grande amore per quello che faccio, per la vita e per le cose belle che ho”.

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