L’oro olimpico di Tokyo 2020 nel salto in alto nonché grande appassionato di basket, Gianmarco Tamberi, è stato selezionato per l’All Star Celebrity Game, una partita che farà da contorno all’All Star Game della NBA in programma il weekend dal 18 al 20 febbraio a Cleveland in Ohio. Su “Gazzetta dello Sport” e “Corriere dello Sport”, Tamberi ha descritto le emozioni nel ricevere questa “convocazione”: “L’ho saputo dieci giorni fa, ma non ho potuto dirlo fino a mercoledì, quando è uscito il comunicato della NBA. Agli amici, però, avevo fatto capire che c’era qualcosa di grande nell’aria. Anche ai miei followers: alcuni hanno intuito centrasse il basket, nessuno ha indovinato con precisione. Per me questa convocazione ha un valore immenso, forse più di un argento olimpico. Non so a quanti europei sia mai arrivata. E tra le stelle del mondo dell’atletica, credo unicamente a Usain Bolt. Solo l’idea che la mia squadra sarà allenata da una leggenda come Dominique Wilkins mi riempie di brividi ed emozioni”, racconta ad Andrea Buongiovanni su “La Gazzetta dello Sport”.
“A me sembrava talmente impossibile che mi avessero invitato a partecipare all’All Star delle celebrità a Cleveland, che mi ero convinto fosse uno scherzo. Ho chiamato mio padre e il mio agente dicendo: ‘Se mi state facendo uno scherzo così, voi o le Iene, non mi fa ridere’”, come riportato ad Andrea Barocci sul “Corriere dello Sport”; “Quando mi è arrivato il messaggio dalla NBA ho lasciato il cellulare, mi sono alzato in piedi e ho iniziato a dare da matto. Un bambino. Ancora oggi non ci credo, perché da quando ero piccolo il mio sogno è sempre stato quello di giocare su un campo della NBA. Il basket è stato il mio primissimo sport, avevo quattro anni, e fino a 17 è stato l’unico. Ho smesso solo perché, iniziando a fare qualche gara di salto in alto, ho capito che quella era decisamente la mia strada. Ciò messo due-tre anni prima di accettare questa cosa: ero talmente innamorato della pallacanestro che non avrei mai voluto smettere. Quando l’ho fatto per me è stata una coltellata al cuore”.
E come affronterà Tamberi questa partita? “Nella mia testa ci sono contraddizioni molto forti. Da una parte esce lo spirito agonistico e mi dico: ‘Cavolo, devo fare la partita della vita!’. Però subito dopo penso che dovrei andare lì e godermela e basta, anche se dovessi fare sette ‘air ball’ dovrei mettermi a ridere. E’ comunque l’opportunità di vivere un sogno, il mio e quello di miliardi di appassionati”.
Infine, il campione olimpico parla di quanto la pallacanestro sia importante nella sua vita accanto al salto in alto: “Il basket è stata la mia salvezza. Perché l’atletica è uno sport che ti mette una marea di pressioni fisiche e mentali. Ci sono tanti momenti difficili. Per questo avere una valvola di sfogo come la pallacanestro per me è stato fondamentale. Mi ha salvato davvero: quando tocchi il fondo e sei saturo, hai bisogno di una qualcosa che ti permetta di sfogarti. Se sono riuscito ad arrivare all’oro dopo un terribile infortunio, non dico totalmente, ma in parte, lo devo alla pallacanestro: in periodi in cui non ce la facevo più, mi ha consentito di ricaricare le pile, svuotare la testa e ripartire”.
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