Stupirsi, giunti ormai agli atti conclusivi della stagione regolare, non serve più viste le prestazioni a cui ci ha abituato lungo il corso del campionato. Andrea Cinciarini (UNAHOTELS Reggio Emilia, 1341 voti MVP + 1530 voti Best ITA) prima sbaraglia la concorrenza di Nazareth Mitrou-Long (Germani Brescia, 1266 voti) e di Mitchell Watt (Umana Reyer Venezia, 586 voti), poi supera nelle preferenze Amedeo Tessitori (Virtus Segafredo Bologna, 839 voti) e Alessandro Zanelli (Happy Casa Brindisi, 832 voti) portandosi a casa i premi di miglior giocatore e miglior italiano del 29° turno.
Una vittoria importantissima quella ottenuta dalla squadra emiliana, un successo che la qualifica di diritto ai play-off con una giornata di anticipo piazzandosi attualmente in settima posizione. Un’annata quasi perfetta quella dei reggiani, la cui sconfitta in finale di FIBA Europe Cup non è certo da considerarsi un’onta visto il grande cammino compiuto; Reggio Emilia ha sudato, ma alla fine grazie ad una rimonta sensazionale nella sfida con Trento ha raggiunto l’obiettivo. Protagonista – se ci fosse bisogno di specificarlo quando si parla della UNAHOTELS – è ancora una volta il numero 20 biancorosso, Andrea Cinciarini: per lui 22 punti tirando con il 60% da due punti (3/5), il 44.4% da tre punti (4/9) e convertendo l’80% dei tiri liberi (4/5); il suo compito principale però non è quello di stracciare la retina, ma come di consueto mettere i compagni nella condizione migliore per segnare e i 10 assist distribuiti ne sono la perfetta testimonianza. Oltre all’apporto offensivo, non è mancato quello difensivo del ‘Cincia’ che ha catturato 6 rimbalzi e ha rubato ben 4 palloni; un vero e proprio stakanovista rimasto sul parquet per tutto l’arco della gara prendendo fiato solo durante l’intervallo, ciononostante gli avversari hanno faticato parecchio per fermarlo commettendo 7 falli ai suoi danni.
Le avversarie ancora non hanno trovato le contromisure al gioco operato dal nativo di Cattolica, il quale godendo della piena fiducia di coach Caja orchestra a suo piacimento la fase offensiva. Ai microfoni di Tuttosport ha parlato così del suo capo allenatore: “Lo conoscevo non solo di fama, perché aveva allenato mio fratello Daniele. Con Caja abbiamo avuto un vantaggio fin dall’approccio. Entrambi siamo due lavoratori instancabili, che considerano l’allenamento l’aspetto più importante”. I compagni si fidano ciecamente delle sue chiamate e dopo una stagione intera giocata al suo fianco, capire i suoi sguardi o il suo linguaggio del corpo è diventato più facile anche quando dall’altro lato la difesa pare leggerne con anticipo le intenzioni. Dopo aver subito per quasi tutto il primo tempo, l’orgoglio del veterano è uscito allo scoperto consapevole di avere una missione da compiere: è la sua tripla a 60” dal termine del secondo quarto a cambiare l’inerzia della gara; a metà del terzo periodo le sue assistenze hanno ampiamente aiutato la squadra a ricucire il distacco. Lungo il corso dell’anno i passaggi schiacciati sono stati una delle armi di Cinciarini per bucare la difesa: quelli consegnati all’indirizzo di Baldi Rossi (58-60) e Larson (64-65) sono costati caro alla Dolomiti Energia, i quali non sono riusciti a trovarne l’antidoto uscendo con le gambe tagliate dalla contesa.
Con la “doppia-doppia” registrata nella vittoria del weekend, il classe 1986 è arrivato a quota sette, a cui vanno aggiunte anche le due triple-doppie. I 10 assist distribuiti hanno rappresentato la sedicesima partita in doppia cifra in questa statistica, consolidando ancor di più il suo primo posto nella classifica degli assistman a 10.3 di media (288 totali). Andrea Cinciarini rimane il secondo giocatore della squadra per punti totali segnati (316), la cui media è 11.3 nelle partite disputate che, salvo sorprese, lo renderà l’unico giocatore del campionato a chiudere la stagione in “doppia-doppia” di media – il primo nella storia con la coppia punti e assist. Il dato più impressionante legato al numero 20 biancorosso è senza dubbio quello riguardante i minuti giocati (totali e di media): se nella prossima gara dovesse rimanere sul parquet per 36 minuti esatti arriverà ad un totale di 1000, una media di quasi 34.5 a partita in 29 partite disputate (su 30 giornate). In merito al suo impiego ha rivelato a Piero Guerrini: “Mi sono sempre mantenuto bene, con grandissima attenzione del corpo. Il fisico per un atleta è come un’automobile. Devi fare manutenzione continua e prestare sempre attenzione. Qui pur giocando 40′ o giù di lì non ho avuto problemi muscolari. Il lavoro estivo è il mio consiglio ai ragazzi”.
Il candidato ai premi di MVP e The Best ITA della stagione 2021/2022 è stato un autentico highlander in questo campionato e nonostante l’anagrafe lo porti vicino ai 36 anni di età, non c’è dubbio che questa sia stata la miglior annata della sua carriera.
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