Mattia Udom è uno che si è fatto da solo.
Costruendosi il proprio futuro un pezzo alla volta, con la calma dei forti, con la pazienza di chi si conosce ma non si accontenta.
Nato a Firenze, anzi a Bagno a Ripoli, 29 anni fa, Udom porta i geni del padre, nigeriano, e della madre, parigina. Un concentrato di internazionalità che si traduce in un ragazzo curioso, amante dei viaggi e con la mente aperta.
Il settore giovanile di Siena (e uno scudetto Under 17) gli apre le porte al basket “pro”, ma la strada è ancora in salita. E non sono in molti a credere nel potenziale del classe ’93, che tra la stessa Siena, Agrigento, Biella e Verona nel giro di sette stagioni si trasforma da oggetto del mistero a veterano della Serie A2.
E’ il 2020, Udom ha già superato tanti scalini. Ma il bello deve ancora venire. La Serie A, con Brindisi. Vissuta da protagonista. La Nazionale, che lo fa vestire d’Azzurro e debuttare nelle qualificazioni ai Mondiali 2023. Ora Trento. L’EuroCup, una squadra ambiziosa, un ragazzo che vuole continuare a crescere passo dopo passo, anno dopo anno.
«Sono un giocatore che dà sempre il massimo, lascio sul campo tutto quello che ho: metto energia difensiva, lotto a rimbalzo, negli ultimi anni ho provato a lavorare sul mio tiro da fuori per ampliare la mia pericolosità in attacco. Mi piace giocare e sacrificarmi per la squadra, dare una mano ai miei compagni, fare ciò che serve per vincere»
La prospettiva del doppio impegno con la coppa europea lascia Mattia carico ed entusiasta: con la maglia della Dolomiti Energia Trentino il lungo avrà la chances di confrontarsi con il top del basket continentale e continuare ad affermarsi nella sempre più competitiva Serie A.
«E’ presto per costruirsi delle aspettative, ma di sicuro l’obiettivo sarà quello di migliorarsi, individualmente e di squadra: credo che sarà una bella stagione da condividere con i nostri tifosi, respiro grande entusiasmo e lavoreremo fin dal primo giorno con l’idea di andare in crescendo per tutta l’annata»
A giocare un ruolo importante nella scelta di Udom di raggiungere Trento, anche lo “zampino” di coach Lele Molin. Un uomo con il carisma e la conoscenza del gioco che potrebbero far compiere a Mattia un ulteriore salto di qualità.
«C’è stata una lunga telefonata con Molin che ha avuto un certo peso nel farmi prendere la decisione di scegliere la Dolomiti Energia: ho grande stima di lui come persona e come allenatore, mi ha raccontato il progetto e la sua idea su di me e sul mio ruolo in campo e fuori. E’ esattamente ciò che stavo cercando, un posto dove essere importante sul parquet e nello spogliatoio»
Cuore già bianconero insomma, ma con tante sfumature d’Azzurro, visto che con la Nazionale è scattata una scintilla davvero speciale negli ultimi mesi…
«Essere chiamati dalla Nazionale, anche solo per fare qualche allenamento, è un grandissimo onore, è il coronamento dei grandi sforzi e del grande lavoro messo ogni giorno in palestra con il proprio club. Scendere in campo in partite ufficiali poi dà dei brividi unici, è difficile da spiegare, è un mix di emozioni fortissime. Non c’è dubbio che l’Azzurro abbia un fascino particolare…»
Comunicato a cura di: Ufficio Stampa Aquila Basket Trento