In una lunga intervista concessa ad Alessandro Gallo e Massimo Selleri su “Il Resto del Carlino – Bologna” e “QS”, Sergio Scariolo ha parlato del suo infinito palmarès: “C’è sempre qualcosa da fare per migliorare. È vero che i successi rinforzano l’autostima, ti danno più convinzione. E visto che guidi una squadra, magari diventa più semplice farsi seguire dai giocatori. Ma l’equazione simpatia-antipatia, vittoria-sconfitta non sempre funziona. Anche se questi sono momenti bellissimi”.
Il coach si trova anche molto bene a Bologna: “L’affabilità dei bolognesi è proverbiale. La gioia di sedersi a un tavolo, per chiacchierare e mangiare. Grazie anche alla proliferazione dei ‘funghi’ è simile alla Spagna. Vivo in centro, ma il mio vivere la città è comunque legato alla professione che svolgo. Poi, visto che conosco questa piazza dagli anni Novanta, incontri tanti Gregg Popovich che ti dicono cosa fare. Ma lo fanno con simpatia e con la suddivisione dei ruoli”.
Poi si parla del ritorno della Virtus Segafredo in Eurolega dopo 14 anni: “Siamo all’inizio di un percorso. Adesso siamo alla prima casella. Non sappiamo quante ce ne siano da fare. Dobbiamo pensare, in prospettiva, anche a un impianto. Lo dico con tutto l’affetto che posso avere, da bolognese acquisito, per il PalaDozza. Ma per essere al top, in Eurolega, servono altri impianti. Non dico quelli spagnoli, ma almeno Kaunas e Berlino, che pure non sono, al momento, club di primissima fascia”.
Il sogno è quello di arrivare tra le prime otto della competizione: “Perché in questo modo potremmo giocare la competizione anche nella stagione successiva. In una sorta di ipotetico ranking tutti ci vedono in una posizione tra l’ottava e la dodicesima. O anche ai margini della zona playoff. Non è facile programmare un canestro in più o in meno. Ma sappiamo cosa serve. Noi, come squadra, dobbiamo allenarci e lavorare. La società e la tifoseria ci dovranno supportare soprattutto nei momenti più duri, perché arriveranno”.
Anche in Campionato, dopo il successo in Supercoppa, si punta in alto: “Chiaramente partiamo in secondo fila, alle spalle della favoritissima Milano. Ma partiamo dal desiderio di confermarci ad alto livello, anche se non sarà facile perché il livello della concorrenza si è ulteriormente elevato”.
La Virtus è quindi pronta: “Direi che lo siamo su tutti i fronti, con diverse motivazioni e diverso potenziale, ma vogliamo fare bene dappertutto”.
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