Un profilo entrato in poco tempo nelle grazie di coach Alessandro Magro e sottopelle ai tifosi presenti ogni weekend al PalaLeonessa. John Petrucelli (Germani Brescia) rappresenta il duro lavoro, la dedizione e la perenne voglia di migliorarsi su ogni aspetto del gioco: la sua prestazione gli ha garantito la palma di miglior giocatore superando Semaj Christon (Bertram Yachts Tortona) e Chinanu Onuaku (Banco di Sardegna Sassari); inoltre ha portato a casa anche il riconoscimento di miglior italiano del secondo turno vincendo su Diego Flaccadori (Dolomiti Energia Trentino) e Nicolò Melli (EA7 Emporio Armani Milano).

Ottenuta la cittadinanza italiana e vestendo i colori della nostra nazionale, il nativo di Hicksville si è dato nuovi obiettivi per il prosieguo della sua carriera arrivata negli anni del prime fisico. Aspettando l’inserimento totale dei nuovi innesti – già abbondantemente in ritmo negli schemi di coach Magro – Petrucelli sta trascinando la sua squadra con prestazioni di altissimo livello su entrambi i lati del campo. Se eravamo abituati ad un giocatore la cui difesa asfissiante lo aveva reso uno dei migliori difensori sulla palla e off the ball, quest’anno siamo testimoni di un cambiamento notevole sul suo ruolo come scorer primario. Nella sfida vinta per 88-83 contro l’Openjobmetis Varese grazie ad un quarto periodo prolifico per la squadra di casa, il click è arrivato sempre dalle giocate del classe 1992 che a fine partita ha registrato numeri diversi da quelli che eravamo soliti leggere l’anno passato: 31 punti nati da un ottimo 5/8 realizzato dalla corta e media distanza e uno straordinario clinic dall’arco dei 6.75 (6/6); meno presente a rimbalzo avendone catturati solo 2, ma nella sua metà campo non ci ha messo due volte a ricordare perché è difficile uscire vincitori contro di lui dall’uno contro uno. Per John Petrucelli sono arrivati 3 recuperi e altrettanti assist, così che in 25 minuti la valutazione è potuta schizzare a 36, aiutata anche dai 5 falli subiti lungo il corso della gara.

La sconfitta di misura contro Milano ben si sposa con la vittoria ottenuta nel secondo turno, a dimostrazione che il gioco di Alessandro Magro non è dovuto mutare dopo la partenza di un uomo chiave come Nazareth Mitrou-Long. A prendere il ruolo di spalla di Amedeo Della Valle – oltre ai nuovi acquisti CJ Massinburg e Troy Caupain – non si può omettere il nome di John Petrucelli che proprio nella sfida del Mediolanum Forum aveva fatto intravedere un cambiamento importante nella gestione della palla. C’è consapevolezza di poter essere uno dei miglior tiratori del campionato, una sorta di Klay Thompson pronto ad accendersi arrivando da 0 a 100 nel giro di un solo possesso; inoltre la sua capacità di essere focalizzato sul momento permette alla squadra di uscire da situazioni complicate affidandosi alla sua freddezza. Con l’inizio dell’EuroCup è possibile ci possano essere due strade percorribili per Petrucelli: da una parte continuare a ritagliarsi uno spazio fondamentale come shooter garantendo punti alla squadra oltre che le attenzioni della difesa avversaria; dall’altra parte del bivio, agire principalmente come difensore da appiccicare sul giocatore più forte portandolo ad avere gli incubi al suono della sirena finale. In entrambe le situazioni, coach Magro sa bene di potersi fidare e affrontare il doppio impegno con serietà, ma anche con serenità.

“Abbiamo lottato, è stata una vittoria di squadra. Ad un certo punto ero esausto e i miei compagni mi hanno aiutato a tirarmi su. Abbiamo continuato la nostra partita, il coach ci ha chiesto di difendere, difendere e difendere; penso il nostro sia stato un ottimo secondo tempo e questo ci ha fatto vincere la partita” queste le parole di John Petrucelli ai microfoni di Eleven Sports che nel post-partita ha voluto esprimere tutta la sua gratitudine ai compagni e al coach per lo sforzo collettivo e per averlo portato a stabilire il suo massimo in carriera per punti segnati.

“Siamo una squadra molto forte, ma c’è tanto lavoro da fare ancora. Il potenziale è alto, ma bisogna lavorare giorno dopo giorno, solo questo (e il tempo) potrà darci le risposte a quanto lontani possiamo arrivare tutti insieme”. L’italo-americano ha poi tenuto un profilo basso sulle ambizioni della squadra, in quanto siamo solo all’inizio della corsa e solo con il lavoro duro e trovando un’amalgama perfetta si può aspirare ad obiettivi importanti.

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