L’ennesima vittoria di questo campionato, per la precisione la settima consecutiva al cui fianco appare il dato delle zero sconfitte. Niccolò Mannion (Virtus Segafredo Bologna) è stato il protagonista del week-end grazie alla sua prestazione sui due lati del campo che gli ha permesso di ottenere la palma di miglior italiano a discapito di Amedeo Della Valle (Germani Brescia) e Leonardo Toté (Carpegna Prosciutto Pesaro).
Mai in discussione la trasferta di Trento, poiché già nel primo tempo la squadra di coach Sergio Scariolo aveva trovato un ampio margine di distanza potendo così giocare la seconda metà con maggior scioltezza. Tra i giocatori sul parquet chi non si è minimamente risparmiato nonostante il vantaggio è senza dubbio Niccolò Mannion, il quale ha dettato i ritmi di gioco con le sue penetrazioni creando scompiglio nella difesa avversaria e facendo partire la fuga della compagine bolognese. Nei 26 minuti trascorsi lungo il rettangolo di gioco, il prodotto di Arizona University ha messo a referto 15 punti – top scorer della Virtus Segafredo Bologna – mostrando il suo arsenale al completo: 2/5 dalla media distanza, 3/5 da oltre l’arco e 2/2 dalla linea del tiro libero. Non solo canestri nella gara del numero 1 felsineo, ma anche tanta difesa a partire dai 3 recuperi che hanno interrotto alcune delle ripartenza trentine; successivamente è stato in grado di mettere in ritmo in compagni con le 2 assistenze a referto e raccogliere gli errori dell’attacco della Dolomiti Energia come ricordano i 2 rimbalzi catturati. Una prestazione a tutto tondo che gli è valsa un 15 nel dato della valutazione, il secondo più alto dopo quello registrato dal compagno Isaia Cordinier arrivato a 16.
Proprio la connessione con il francese e con Kyle Weems sono state le chiavi per sigillare il risultato e conquistare la settima vittoria consecutiva in campionato, nonché la quarta in fila tra Serie A ed Eurolega in un mese quasi perfetto per i ragazzi di coach Scariolo. Il classe 2001 sta trovando maggiore spazio in Serie A rispetto ai minuti concessi in Europa, questo dato non è solo testimoniato dalla mera statistica quanto dall’effettivo apporto che sta dando alla squadra; lasciando ai più esperti il ruolo di leader emotivo, Mannion sta trovando la sua dimensione come giocatore di rottura e come collante tra le due metà del campo. Scacciati gli infortuni e i problemi di salute sembra aver ritrovato la giusta condizione diventando per il suo capo allenatore un fattore determinante all’inizio e nei finali di partita: infatti, grazie a questa capacità può aumentare sin dal principio i giri del motore contribuendo ai break o agli ampi parziali della squadra; nel quarto decisivo quando le squadre sono più stanche ed emotivamente scariche, la sua energia serve da ultima riserva per mettere il definitivo colpo del k.o. o per riaprire una partita e raddrizzarla in proprio favore.
Il playmaker di Siena è il terzo miglior marcatore della squadra con 10.6 punti a partita ed ha giocato tutte e sette le gare di campionato partendo nel quintetto iniziale. Tra i giocatori con almeno cinque partite disputate si posiziona al secondo posto dietro Alessandro Pajola per assist distribuiti con 3.3 di media; sempre prendendo lo stesso campione di partite, Niccolò Mannion è quarto sia per valutazione con 11 che per minuti di media a partita con 21.9. Rispetto alla passata stagione stiamo parlando di un giocatore completamente differente anche dal punto di vista della sicurezza, tenendo per un attimo da parte il discorso defezioni. Nonostante fosse più coinvolto sui due lati del campo in termini di numeri (raccoglieva 2.3 rimbalzi e distribuiva 4.6 assist), le sue percentuali non rispecchiavano del tutto le sue capacità. Attualmente il tipo di creazione e la sua scelta di tiro danno l’idea di quanto sia consapevole dei propri mezzi: prende circa 6.7 tiri a partita convertendone 3.6, ovvero il 53.7%, poco meno della metà della conclusioni (3.1) arrivano dai 6.75 metri dove le sue percentuali sono salite dal 42.3% del 2021/2022 al 54.5% senza aver cambiato la quantità di tiri presi; aumentando i minuti sul parquet e quelli palla in mano la precisione di Nico Mannion è migliorata, anche dalla lunetta sebbene viaggi con meno frequenza (2 tiri liberi a partita contro i 3.1 dello scorso anno) è passato da un normale 73.6% ad un pericoloso 85.7% che lo sta rendendo una minaccia per chi è costretto a commettere fallo per non vederlo più fare canestro.
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