Lars Virtus Arechi Salerno è lieta di comunicare l’ingaggio dell’atleta Pietro Agostini, pivot di 206 cm e 102 kg con diverse esperienze al suo attivo, in maglia Libertas Livorno ed Npc Rieti tra le altre.

Il giocatore, nato a Trieste il 2 ottobre 1999, vanta la frequentazione dell’high school americana in quel di New York e Boston, prima dell’iscrizione alla Kennesaw State University di Atlanta. Giocatore con caratteristiche tecniche particolarmente affini al basket moderno, trattandosi di un lungo atipico in grado non solo di ben figurare nel pitturato ma, al contempo, rendersi pericoloso dalla lunga distanza al netto di una mano particolarmente educata, Agostini si è disimpegnato in diverse piazze del campionato cadetto, si legga Cividale, Cesena, Molfetta e Lumezzane, prima della parentesi all’Andrea Costa Imola. Recentemente, come detto, il passaggio in maglia Rieti, esperienza quest’ultima interrotta lo scorso novembre a causa di gravi problemi familiari.

Il giocatore, tuttavia, ora è prontissimo a tornare sul parquet in maglia blaugrana, nella giornata di giovedì è avvenuta la prima conoscenza col gruppo e sarà presentato nel pomeriggio di oggi, venerdì 9 febbraio, alle ore 15 nella sala-stampa del PalaLongo. Il sodalizio caro al patron Nello Renzullo comunica, altresì, di aver posto fuori rosa l’atleta Andrea Arnaldo, in attesa di futura collocazione. A tal proposito, la società intende rivolgere al giocatore i più sentiti ringraziamenti per l’impegno profuso nel corso di questi mesi.

Queste le prime parole del nuovo arrivato in casa salernitana, Pietro Agostini, prontissimo ad una seconda parte di stagione tutta da vivere con indosso i colori blaugrana: “Sono estremamente grato di quest’opportunità, il mio amore per la pallacanestro è risaputo e non vedevo l’ora di poter tornare sul parquet dopo gli ultimi mesi complessi; ho accettato con grande entusiasmo la proposta della Lars Virtus Arechi Salerno, una società importante che ha puntato su di me facendomi sentire desiderato sin dal primo momento in cui questa possibilità si è concretizzata. Arrivo in punta di piedi in un gruppo definito sì ma con diversi cambiamenti in corso d’opera, sono convinto di poter mettere a disposizione della squadra il mio contributo e le caratteristiche del gioco che mi contraddistinguono. Dall’esterno, ho avuto la sensazione di un gruppo di lavoro desiderosi di riscattarsi, alla ricerca spasmodica di una seconda parte di stagione da vivere in maniera diametralmente opposta alla prima, con l’obiettivo salvezza da perseguire fino in fondo e ad ogni costo.

Sono consapevole che si tratta di una sfida complessa sì ma – proprio per questo – ancora più stimolante: non bisogna guardarsi indietro, non è questo il momento di recriminare per quanto accaduto finora. Personalmente, ritengo, invece, cruciale ripartire dalle piccole cose, costruire le nostre certezze allenamento dopo allenamento e partita dopo partita. Lo spirito del gruppo deve essere rivolto esclusivamente a tale aspetto”