“È un incontro potenzialmente pericoloso quello che l’aspetta ma l’ispettrice Petra Delicato sa che non ha alternative: deve confrontarsi con il capo della setta su cui sta indagando, ha bisogno di parlargli anche a costo di ritrovarsi in un luogo spettrale e polveroso con un soffitto particolare, unico, subito riconoscibile. Quel luogo è il Palasport di Genova e la produzione di “Petra”, serie tv Sky con Paola Cortellesi nel ruolo della protagonista, non ha dovuto sforzarsi molto per sceglierlo come location di quella scena così ricca di pathos e tensione. Era il 2019, il palazzetto dello sport costruito nel 1962 su progetto dell’ingegnere Leo Finzi non aveva altro che la sua storia e il suo passato glorioso.
Cinque anni dopo l’impianto è tornato a nuova vita con un investimento corposo per renderlo al passo con i tempi e ad avere l’onore di battezzarlo sarà l’ItalBasket Femminile guidata da Andrea Capobianco con la gara che vedrà opposte le azzurre alla Repubblica Ceca. Una sfida che si inserisce nel programma di “Genova 2024 Capitale Europea dello Sport“ e che rappresenta un’occasione di sicuro prestigio per Spreafico e compagne. E peraltro proprio a Genova, nell’ultima partita giocata nel capoluogo ligure, è legato uno dei momenti più surreali della storia del nostro basket, non solo della Nazionale femminile.

QUELLA PARTITA SOSPESA…

La prima gara in assoluto si gioca il 2 agosto 1942 contro l’Ungheria, in un contesto evidentemente condizionato dal secondo conflitto mondiale in corso: l’Italia vince 27-18. Passano 32 anni e nel luglio 1974 si gioca un torneo internazionale con Canada, URSS e Francia. Le semifinali di lunedì 22 vedono vittoriose le sovietiche sulle transalpine e le canadesi sulle azzurre in volata 63-61. Il giorno dopo sono in programma le finali: l’URSS, che ha chiesto di giocare per prima e poter prendere così in tempo il treno per il ritorno, asfalta senza pietà il Canada. Poi tocca alla finale per il terzo posto.
Italia in campo con Lidia Gorlin, Wanda Sandon, Liliana Mabel Bocchi, Donatella Trevisi e la capitana Rosetta Bozzolo in quintetto; dalla panchina Annalisa Cattelan, Umberta Pareschi, Manuela Peri, Chiara Guzzonato, Licia Apostoli, Tiziana Fasso e Mariangela Piancastelli. Ad arbitrare la sfida ci sono l’italiano Vitolo e il francese Thierry.
Le azzurre non partono bene, vanno sotto 10-4 poi però si riprendono e accorciano il divario. A metà del primo tempo Gorlin subisce fallo da Quiblier e qui succede il fattaccio. Vitolo fischia assegnando due tiri liberi, Thierry fischia assegnando la rimessa laterale. Siamo abituati a vedere arbitri che, in presenza di una decisione opposta, si parlano e arrivano ad un punto comune: bene, in questo caso non avviene. Parte un’enorme discussione tra i due, ognuno difende la propria posizione, Vitolo rimane sulla lunetta e Thierry resta con la palla in mano sulla linea laterale. La rimessa è delle italiane, nessuna si avvicina, passano i 5 secondi, palla alle francesi.
La gara viene interrotta, si riprende a discutere anche animosamente, poi in qualche modo il gioco riparte ma con i due arbitri che fischiano solo a favore della squadra della propria nazione. Passati 12 minuti di gioco, con l’Italia avanti 13-12, una decisione di Vitolo manda su tutte le furie la delegazione francese che decide di abbandonare il campo in segno di evidente protesta. La partita finisce mestamente così. Da quel giorno a Genova l’ItalBasket Donne non ha più giocato.

VOLTI VECCHI E NUOVI

Sono quattro le novità assolute tra le convocate del commissario tecnico Andrea Capobianco. Da Schio arriva la classe 2005 Carlotta Zanardi, che ha esordito appena tredicenne a Brescia in B giocando insieme alla mamma Laura Marcolini. L’altra giovanissima è la 2004 Arianna Arado, che dopo quattro stagioni in A1 con San Martino con minutaggio e responsabilità via via crescenti dalla scorsa estate è approdata a Tortona. Sia Zanardi che Arado sono state protagoniste con le nazionali giovanili e una convocazione nella senior appariva solo una questione di tempo.
Prima convocazione anche per l’italo-americana Sara Scalia, stella dell’NCAA prima a Minnesota e poi a Indiana con tanto di vittoria nel Three Point Contest all’All Star Game prima di passare l’Oceano Atlantico e iniziare la sua carriera con Campobasso. Al suo arrivo in Molise aveva dichiarato. “La maglia azzurra? Sinceramente mi piacerebbe e proverò a dare del mio meglio per verificare poi, se ci sarà l’opportunità sia di essere convocata che di far parte del gruppo. Sarebbe un’esperienza nuova ed unica per me e sono pronta a viverla pienamente”. È stata accontentata.
Infine prima chiamata anche per la veneziana Sara Toffolo, che a 24 anni è una delle colonne della Dinamo Sassari e che è stata tra le convocate nel Green Team che lo scorso maggio ha affrontato la Spagna in amichevole.
Le gare contro Cechia (biglietti disponibili qui) e poi Grecia (domenica, ore 13.45 italiane) serviranno dunque per valutare le quattro novità ma anche per consolidare il gruppo con chi c’è già da tempo (Keys, Verona, Zandalasini, Pan, Cubaj, Fassina, André, Spreafico), con chi è entrata di recente (Pasa, Madera, Panzera) e con chi come Matilde Villa ha già fatto vedere cose mirabolanti in maglia azzurra. […]”.