All’ultimo respiro per portarsi a casa un successo prezioso nell’anticipo del sabato sera e salire due vittorie sopra la zona retrocessione. Adrian Banks (NutriBullet Treviso) è stato votato come miglior  giocatore del diciannovesimo turno superando nei voti Chris Dowe (Banco di Sardegna Sassari) e Jordan Parks (Umana Reyer Venezia).

Pochi giorni dopo il suo trentasettesimo compleanno è arrivata l’ennesima conferma che il numero 1 della compagine trevigiana è esattamente come il vino: più invecchia, più diventa buono. La gara contro la GeVi Napoli aveva una valenza incredibile nel prosieguo della stagione ed una sconfitta avrebbe portato Treviso a doversi guardare le spalle. Invece è arrivata una vittoria sudata negli ultimi secondi di gara, con quel tiro di Jordan Howard sulla sirena che poteva trasformarsi in un incubo se fosse entrato nel canestro. Il protagonista ha ovviamente un volto – forse il solito se si tende a vedere le partite della NutriBullet – un leader nato che oggi non si pone i limiti e guardando il bicchiero mezzo pieno vede i play-off a solo due partite. Adrian Banks però ha faticato prima di trascinare i compagni verso la vittoria, perché quell’arma letale che è il suo tiro da tre punti non voleva saperne di entrare e lo ha bloccato. L’unica macchia del suo tabellino è quel 16.7% (1/6) dai 6.75 metri, la quale però non copre certamente una prestazione da comboguard che lo ha visto quasi chiudere in doppia-doppia e regalare ai suoi la terza vittoria nelle ultime quattro partite. Per il nativo di Memphis sono arrivati 21 punti, frutto principalmente del 7/11 dalla media distanza a cui ha aggiunto anche 4 tiri a cronometro fermo (su 6 tentati); non solo realizzazione, ma anche la solita qualità nella distribuzione della sfera con 9 assist a fronte di sole 2 palle perse. Per chiudere in bellezza e registrare un 24 alla voce valutazione – poi valido per entrare nella top 3 dei miglior giocatori del week-end – ha catturato 2 rimbalzi, recuperato 1 pallone e subito 5 falli, l’unico modo per gli avversari di fermare la sua furia.

In una squadra che lascia tanto spazio ai giovani e ha come obiettivo principale la salvezza, poter contare sulla sicurezza di un veterano come Banks è motivo di vanto. Lo statunitense non è certo giocatore che si risparmia e allo stesso tempo è pronto per mettersi a disposizione del proprio allenatore, il quale gli chiede un extra-sforzo come guida tecnica sul parquet. La principale qualità del numero 1 della NutriBullet Treviso è quella di essere un floor-raiser, ovvero quel tipo di giocatore che attraverso le sue giocate e le sue statistiche porta una compagine con obiettivi meno ambiziosi a poter aspirare a qualcosa di più importante. Nel girone di ritorno i trevigiani hanno assunto un nuovo volto, la possibilità concreta di entrare nella bagarre per un posto ai play-off li sta spingendo oltre il limite settimana dopo settimana; perciò poter sfruttare la pausa dovuta alla Frecciarossa Final Eight di Torino permette al team e a coach Marcelo Nicola di riposare e preparare al meglio la seconda parte di campionato. Quando era stato presentato ai tifosi la scorsa estate non aveva certo nascosto la sua felicità nel poter giocare per un pubblico caldo e che si affeziona facilmente a chi dà tutto per la maglia. Il suo amore per l’Italia – casa sua da cinque stagioni consecutive e paese in cui ha trascorso il maggior numero di anni da professionista – non conosce limiti; anche se ormai la carta d’identità dice 37 alla voce anni, Adrian rimane il figlio adottivo di questa nazione e una certezza del nostro campionato.

Le medie punti delle ultime tre stagioni seguono la stessa linea: infatti, la guardia con passaporto israeliano sta oscillando tra i 16.7 e i 16.8 punti a partita con l’unica differenza che ha abbassato il numero di minuti sul parquet (dai 32/34 minuti a poco meno di 30 a gara). Adrian Banks, nonostante la presenza di un altro realizzatore come Ike Iroegbu, rimane il miglior marcatore della propria squadra e il terzo del campionato, dietro solamente a Frank Bartley (Pallacanestro Trieste) e Colbey Ross (Openjobmetis Varese). Sebbene abbia abbassato la media degli assist a partita rispetto alle stagioni precedenti (2.3 contro i 3.9 e 4.4 degli ultimi due anni), il numero 1 della NutriBullet rimane un giocatore in grado di dare ritmo alla squadra e di creare tanto per se stesso quanto per i suoi compagni; inoltre la sua presenza rimane un rebus irrisolvibile per gli avversari che commettono su di lui circa 4.9 falli a partita, il terzo dato più alto della nostra Serie A UnipolSai alle spalle dei 6.3 di Colbey Ross e dei 5.0 di Frank Bartley. Molti dei falli subiti lo portano alla conclusione dalla lunetta: per lui 4.8 tiri liberi a partita convertiti con l’87% (4.2 segnati), anche questa volta si piazza al terzo posto in campionato in una classifica comandata da Amedeo Della Valle (Germani Brescia) con 93.8%, a cui segue l’87.5% di Davide Moretti (Carpegna Prosciutto Pesaro). Infine l’efficienza del suo gioco lo porta ad essere il migliore per valutazione all’interno del roster della NutriBullet con 15.6 (viene escluso Octavius Ellis con 16.0 poiché andato a referto solamente due volte), seguito a stretto contato da Paulius Sorokas (15.5) e dal compagno di reparto Ike Iroegbu (14.9).

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