La stagione della Pallacanestro Agliana si era fermata il 5 marzo a seguito di quanto scritto nel decreto ministeriale per il contenimento del coronavirus. All’indomani di una gara di C Gold giocata al Capitini a porte aperte (e vinta, contro Arezzo) visto che fino a quel momento la Federazione Italiana Pallacanestro non aveva preso in considerazione i campionati regionali e giovanili. Il 26 marzo, con una lettera del presidente federale Giovanni Petrucci, quest’ultimi sono stati i primi a essere neutralizzati. Ovvero a terminare qua senza titoli né retrocessioni. Ancora prima del rugby, il primo sport italiano che ha tirato giù la serranda dell’intero movimento.
«La decisione della Federazione è molto saggia – è il primo commento del presidente Simone Caramelli – che credo valicherà anche la dimensione dei campionati regionali. Prima la salute e poi tutto il resto».
«Chiaramente finire qua è doloroso per tutti: dirigenti, giocatori, allenatori, tifosi – aggiunge il primo tifoso neroverde – ma abbiamo a che fare con una situazione di cui nessuno conosce lo sviluppo. Trovo giusto non assegnare verdetti: l’ultima si sarebbe potuta giocare le ultime chance così come la prima avrebbe dovuto affrontare le rivali nei playoff».
Playoff che avrebbero interessato anche la Endiasfalti Agliana, autrice di un altro splendido campionato, chiuso terza a -2 dal secondo posto e -4 dalla capolista Chiusi, con una serie di scontri diretti – oltre al sentito derby con Prato – da affrontare nelle settimane conclusive. «Con la prima squadra ci siamo confermati ad altissimo livello – ribadisce Caramelli – e anche se ci fermiamo vi assicuro che i ragazzi erano sul pezzo, pronti a lottare. Non ci siamo mai nascosti: volevamo arrivare tra le prime quattro ed eravamo lì. Siamo andati a vincere a Siena, abbiamo battuto Castelfiorentino in casa e perso di un soffio a Chiusi».
Anche se la pandemia coronavirus ha, giustamente, interrotto lo sport a tutela della salute di tutti coloro che vi gravitano intorno, la Pallacanestro Agliana può ritenersi soddisfatta di un’annata in cui ha gettato le basi per il futuro del settore giovanile. «Abbiamo fatto investimenti importanti – conferma il presidente – con l’ingresso di Marcello Billeri, che ha poi scelto Simone Allegri per gestire un settore Minibasket in cui abbiamo registrato il maggior aumento d’iscritti. Billeri, il nostro responsabile tecnico, ha portato la sua esperienza quarantennale, anche da allenatore in serie A, ed è ripartito dall’abc della pallacanestro, dalle basi. Ha seminato e non vediamo l’ora di raccogliere».
E il futuro? «Quello che posso assicurare – risponde Caramelli – è che la Pallacanestro Agliana ce l’avrà un futuro. Quale sarà è una sfida che non dipende solo da noi. Da questo punto di vista aspettiamo anche nuove indicazioni dagli organi preposti, che dovranno aiutare le società a far fronte alle difficoltà economiche che ci saranno. Dovremo essere messi nelle condizioni di ripartire con serenità».
Fonte: Ufficio Stampa Pallacanestro Agliana 2000