Le squadre di Serie A (e non solo chiaramente) continuano ad interrogarsi su quale futuro le attenderà nei prossimi mesi, dovendo pianificare in un contesto emergenziale una complicata ripartenza. Salvatore Trainotti, General Manager dell’Aquila Basket Trento, ha rilasciato una lunga intervista a Il Trentino, toccando vari temi d’attualità.
“Le perdite sono legate ai mancati ricavi, ovvero biglietteria, attività collaterali alla partita (magliette, bar) e sponsorizzazioni” – spiega Trainotti – “Si presuppone che la crisi renderà più difficile raccogliere risorse sul territorio. Perdite che comporteranno, banalmente, squadre meno costose. E questo vale per ogni ambito, sportivo e non. Da qui si parte e bisognerà essere più organizzati, avere un’identità forte e dare ancora più importanza ai fondamentali di gestione di un’azienda“.
“Senza fare confronti, noi abbiamo una leadership forte sia in Federazione che in Lega e, quando c’è una leadership forte, c’è chiarezza e una direzione condivisa” – prosegue – “In questo momento nella pallacanestro c’è una grande consapevolezza che dobbiamo stare uniti, forse anche copiando dagli Stati Uniti, da parte di club, soggetti istituzionali e addetti ai lavori. Noi abbiamo la legge del professionismo, è uno strumento che ci ha aiutato a prendere decisioni efficaci“.
Sul campionato, il GM di Trento sottolinea come sia presto per ipotizzare quante squadre potranno farne parte: “Penso sia prematuro, anche perché il termine per l’iscrizione al campionato è stato prorogato al 31 luglio. In generale c’è bisogno di cambiare. Se ragioniamo con i parametri di una volta andremo indietro, se cerchiamo di adattarci alla nuova realtà faremo dei passi avanti“.
Alla domanda sul se il calcio possa ripartire, Trainotti replica così: “Io vivo di fatti e non di opinioni, se non ho elementi in mano non esprimo valutazioni, faccio fatica a dare un giudizio. Secondo me non c’è una soluzione giusta e una soluzione sbagliata. C’è una soluzione migliore, ma è sempre una valutazione soggettiva, sapendo che qualche rischio bisognerà correrlo, da una parte o dall’altra, il calcolo del rischio sta alle persone che decidono“.
Uno dei temi fondamentali è la situazione economica che ci si troverà ad affrontare nei prossimi mesi: “Quella definitiva la avremo a giugno, ovviamente” – dice Trainotti – “Ho letto una frase che mi è piaciuta un sacco: tutti dicono che siamo sulla stessa barca; no, siamo nella stessa tempesta, ma c’è chi ha lo yacht e chi ha la barca a remi. La cosa importante è che noi la nave l’abbiamo rimessa dritta. Arriveremo in fondo con qualche perdita, però, grazie al nostro modello, ai soggetti che ci sostengono, la nave la stiamo conducendo in porto. La prossima stagione la faremo, a giugno-luglio capiremo in quale contesto e prenderemo le decisioni che vanno prese“.
“Il mercato? Oggi e nelle prossime settimane non è un tema d’attualità. Con il mio assistente e gli allenatori abbiamo cominciato a fare un’analisi sulla stagione precedente, non parliamo di costruzione della squadra. Tutti i nomi che escono in questo momento sono prematuri. Non sappiamo nemmeno cosa ci sarà ad ottobre. Un possibile addio a Gentile? Non è nemmeno questo un tema sul tavolo al momento. Noi vogliamo essere solidi e il contesto ti dice quali decisioni prendere. Craft? Sarebbe bello rivederlo qui a Trento, ma ormai la sua decisione l’ha presa“, aggiunge.
Sugli abbonamenti: “Credo che, su oltre 2.000 abbonati, abbiamo avuto due e-mail di richiesta d’informazioni. I nostri abbonati hanno capito la situazione, si sentono parte della società, non solo clienti“. “Noi sappiamo che come società professionistica abbiamo una responsabilità rispetto a tutte le altre società dilettantistiche della pallacanestro” – conclude Trainotti – “Cerchiamo di costituire un esempio positivo, stimolando un certo tipo di comportamento, sappiamo che ci sono tante società che vivono di volontariato e quindi a settembre cercheremo di sostenerle“.