A commentare il post partita è il presidente Stefano Sardara: “Buonasera a tutti, come avrete facilmente intuito questa sera non salgono né allenatore né giocatore che in questo momento hanno bisogno di restare tranquilli a riflettere su quello che c’è da fare e sono aperto alle domande dei giornalisti. In questo momento la squadra ha necessità di ritrovare la sua identità e sta lavorando per fare questo, voglio specificare che il ritiro non è punitivo ma è un modo per fare una riunione continuata per trovare soluzioni all’interno, come è giusto che sia”.
La società pensa di ritornare sul mercato?
“Voglio chiarire un punto fondamentale: noi tutti siamo usciti da uno tsunami come il covid in maniera encomiabile: non solo perché è stata brava la società ma anche tutti gli stakeholder, sono stati bravi gli sponsor, perché mai come in questo momento abbiamo avuto la loro vicinanza e siamo in crescita. Sono stati bravi i tifosi: noi abbiamo scommesso sulla possibilità di avere il 50% di capienza e fortunatamente è arrivata, ma abbiamo voluto stoppare gli abbonamenti noi perchè altrimenti la richiesta era alta. Sta per uscire uno studio relativo ai tifosi di tutta Italia e la Dinamo è in crescita dell’8%, solo in questo ultimo mese. In tutto questo contesto pensavo fosse sensato presentare un progetto di vita ed è il motivo per cui ho comunicato la mia scelta di lasciare a fine anno: ma questo non vuole dire che da qui al mio andare via cambi qualcosa, la società è costruita per fare bene a prescindere da chi la guida. E sicuramente non vuole dire che se -come ad oggi- nessuno dovesse presentarsi io la lasci in balia delle onde: la Dinamo è una priorità e resta una priorità, anche se dovesse voler dire spostare il mio progetto di vita. Se c’è da fare un intervento sul mercato si farà, se c’è da fare le barricate per difendere i giocatori le faremo come le abbiamo sempre fatte. Nessuno però deve pensare che al 30 giugno, siccome ho scelto di fare altri progetti di vita, lo faccia a dispetto della Dinamo: se qualcuno si farà avanti per portare avanti la società con energia ed entusiasmo sono pronto ad andare via ma sicuramente non è concepibile mandare all’aria tutto, o vanificare l’impegno profuso in questi undici anni”.
Questa sera la Dinamo ha mostrato una faccia convincente ben diversa da quella vista finora…
“Non è un problema di vincere o perdere ma di come si vince e come si perde: non è la prima volta ma già il quarto quarto della partita di sabato ha fatto vedere quello che poteva fare. La cosa che salvo della giornata di sabato è l’atteggiamento del pubblico che è stato spettacolare: ci ha fischiato all’intervallo quando era giusto, e io ho chiesto i numeri per rimborsare i biglietti. È stato uno sprono per la squadra, nel momento giusto, ma a fine partita erano tutti in piedi ad applaudire perché hanno capito lo sforzo fatto per rimettere in piedi la partita. Questo vuole dire che questa squadra ha la potenzialità per risolvere tutto, sta attraversando un momento di difficoltà, e la partita di oggi non dice nulla, ma è fisiologico in apertura di un ciclo, come avviene sempre: questo succede anche in altre piazze e non siamo gli unici. Fa parte di ogni percorso, quando si riparte c’è chi parte più veloce e parte meno veloce: questo non vuol dire che dobbiamo banalizzare i problemi ma che siamo qui per risolverli”.
Comunicato e dichiarazioni a cura di Ufficio Stampa Dinamo Banco di Sardegna.