Marco Picchi, presidente della Bertram Tortona, analizza il magico cammino dei piemontesi con Stefano Summa su “La Stampa – Alessandria”: “Il nostro è stato fortunatamente un weekend molto lungo, intenso ed emozionante. Poi amo sempre questi momenti in cui si intensifica il contatto con il gruppo, anche nei momenti morti in hotel, è un aspetto della vita di spogliatoio che mi piace molto. Domenica si è giocata la partita più importante della nostra storia. È stata una delle rarissime occasioni in cui una sconfitta viene vissuta solo con gioia e felicità, senza alcun rammarico”.
Cosa si porterà via la squadra dalla kermesse di Pesaro ? “Da un paio di mesi a questa parte, la squadra ha sicuramente raggiunto una sua identità e un suo equilibrio ben chiaro, grazie al lavoro dei giocatori e del coach. Si è visto in diverse partite in cui abbiamo dovuto ovviare alle defezioni a turno di vari giocatori, raggiungendo il livello di rendimento alto e molto costante anche quando non è arrivata la vittoria. Tuttavia, come ha detto lo stesso Ramondino, la kermesse di Pesaro è stata bellissima ma la stagione è tutt’altro che finita. Non dobbiamo correre il rischio di un calo di tensione perché non abbiamo neppure raggiunto la salvezza matematica. Ci sono 11 partite da giocare, quando confermeremo la categoria penseremo ad altri obiettivi”.
Infine, il presidente Picchi non esclude la voglia di organizzare la Coppa Italia nella futura Cittadella dello Sport: “La Final Eight è da sempre uno dei momenti più belli nella pallacanestro italiana. È chiaro che uno dei sogni per la famiglia Gavio e per il Derthona sarà ospitare manifestazioni di questo livello, quando la Cittadella sarà pronta. Per tutto il territorio sarebbe qualcosa di bellissimo: quello che potremo fare per rendere ancora più protagonista la nostra città, lo faremo con tutti gli sforzi e l’impegno possibile”.
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