Salvezza raggiunta dalla Vuelle Pesaro nel penultimo turno di campionato, ma tanta amarezza a fine gara per il tecnico Matteo Boniciolli.
“Una simile umiliazione non l’avevo mai provata in 30 anni di carriera. Sto malissimo per come sono andate le cose, perché a Pesaro mi sono trovato veramente bene e ovunque sarò nei prossimi anni una parte del mio cuore spererà sempre di poter vedere questa città divertirsi e non soffrire al palazzetto. Volevo aggiungere tre cose.
La prima è che ringrazio la città, società, tutti i collaboratori e lo staff tecnico. Sono stato accolto in una maniera straordinaria ma dentro di me ho una ferita profonda perché ho la percezione che non sono riuscito a fare quello che speravo di fare.
La seconda cosa è che poco più di un mese fa, parlando con la società, espressi loro un dubbio, una percezione e cioè che fosse cambiato tutto ma in realtà non è cambiato niente. Abitando da solo a Pesaro vivo 24 ore su 24 per questa squadra, ma per quanto in profondità ho cercato di scavare ho l’impressione che la natura più intima e profonda di questa squadra non fosse modificabile. Di questo ho sentito una frustrazione crescente. Nelle mie precedenti esperienze, quando sono subentrato ad un collega, ero sempre riuscito a cambiare la strada di quella squadra, cosa che quest’anno non è accaduta.
La terza cosa che dico è che l’amarezza di questa sconfitta passerà presto, rimarrà un valore importante per Pesaro che è quello della serie A. Ed è un merito che va anche a chi c’era qui prima di me, Cedro Galli. Lo ringrazio per aver contribuito a questa salvezza».