Era la notte del 26 aprile quando per i Brooklyn Nets la corsa al titolo NBA si è interrotta, sconfitti per 116-112 dai Boston Celtics nella quarta partita (gara-4) del primo turno dei playoff NBA, la fase finale del campionato di basket nordamericano.
Eliminazione con “sweep” per i Nets, ovvero senza neanche una vittoria nella serie di quattro partite contro i Celtics, che sono stati così i primi eliminati dai playoff di questa stagione, in barba alle quote NBA che li davano invece tra le squadre più accreditate per il titolo.
Sebbene ci si aspettasse una serie combattuta, avendo i Boston Celtics la difesa migliore in campionato, in pochi si aspettavano che Durant e compagni potessero perdere in modo così netto: l’inizio di stagione, infatti, nonostante l’assenza iniziale di Irving, che da non vaccinato non poteva giocare nei palazzetti di New York, sembrava nato sotto una buona stella. Situazione che è andata via via peggiorando sul finire del 2021 quando, tra dicembre e febbraio, le assenze avevano iniziato a pesare molto. Non solo Irving, rientrato a gennaio, ma anche 21 partite saltate per infortunio da Durant e il progressivo calo di James Harden, sono costate ai Nets 11 sconfitte consecutive.
Poi l’inaspettata qualificazione ai playoff, inseguita con estremo impegno e dedizione, e ottenuta in extremis agli spareggi.
Il momento della svolta? Tutt’altro. Le disavventure, per i Nets, non erano ancora finite: dopo aver ritrovato Irving, infatti, hanno perso Harden, sostituito con Ben Simmons e altri due giocatori dei Philadelphia 76ers. Una mossa fatta per evitare di perderlo a zero in estate, dopo aver capito che l’esperimento dei cosiddetti Big Three (Durant, Irving e Harden) non stava funzionando, ma che probabilmente ha rotto diversi equilibri nella stagione.
Rinunciando a uno dei realizzatori in campionato, infatti, i Nets non hanno mai ritrovato un vero equilibrio e hanno dovuto fare i conti con i problemi personali e fisici di Simmons, che non ha di certo contribuito alla ricostruzione di questa squadra.
Una serie di difficoltà e di avvenimenti avversi, magari sfortuna in alcuni casi; da qui l’allenatore Steve Nash spera di poter trarre quantomeno esperienza per il futuro. Ecco perché per la prossima stagione tutto ci sembra meno che i Nets siano spacciati. Il 2022/23 vedrà infatti non solo un Durant più determinato che mai, e legato alla squadra con un contratto fino al 2026, ma anche un Kyrie Irving fermo nella volontà di restare. Riconosciuta la propria parte di responsabilità, per le conseguenze del proprio rifiuto al vaccino, il giocatore ha tutte le intenzioni di negoziare il rinnovo di contratto e ripartire, dopo l’estate, con quella marcia in più che quest’anno è mancata e può fare la differenza.