Bruno Duranti nell’intervista concessa in esclusiva a TuttoBasket: “Negli ultimi anni ho cambiato ruolo. A Taranto progetto ambizioso”.
Il neo acquisto del CUS Jonico Taranto, Bruno Duranti, ci ha concesso una breve intervista. Bruno è un ragazzo che va dritto al punto, quanto basta per farci comprendere le sue ambizioni.
Bruno Duranti è un ala piccola italo-brasiliana. Nato a Maceiò, in Brasile, ha sempre vissuto in Italia, tranne una piccola parentesi dai 5 ai 10 anni a Salvador. Cestisticamente parlando viene selezionato da giovanissimo dalla Stella Azzurra a Roma, poi acquistato da Campli dove conquista una promozione e cresce tantissimo. Da lì lo aspetteranno Palestrina, Salerno e Palermo mentre la prossima casacca sarà quella rossoblù.
Partiamo dalla notizia dell’ultima settimana: cosa ti aspetti da questa avventura a Taranto? So che le ambizioni della società sono molto alte. Ancora non conosco la squadra quindi mi sembra presto definire degli obiettivi sia personali che di gruppo. Credo però che in questi casi conti la società e questa ha davvero voglia di puntare in alto ma pur sapendo che si tratta di un progetto ambizioso non saprei definire ora miei obiettivi.
Delle diverse piazze in cui hai giocato c’è qualcuna che ti ha lasciato qualcosa in più o che ti auguri di ritrovare nelle tue prossime destinazioni? In tutte le piazze in cui ho giocato mi sono portato dietro qualcosa di speciale. In ogni posto ho conosciuto tante persone con cui ho ancora contatti e che ho spesso il piacere di sentire. Se proprio dovessi scegliere una piazza importante potrei dire Campli perchè ho giocato un po’di più, ma anche le altre squadre mi hanno lasciato tanto.
Ti senti cambiato a livello di gioco nel corso degli ultimi anni? Direi che ho cambiato proprio ruolo. Sin dalle giovanili ho giocato come ala piccola con qualche minuto da 4. Ultimamente invece gioco più da 4 che da ala piccola. Soprattutto nelle ultime stagioni mi è stato chiesto questo, fino all’ultima in cui ho praticamente giocato soltanto nel nuovo ruolo. Però a me questo va bene, non cambia molto: metto solo le mie caratteristiche a disposizione della squadra e dell’allenatore in maniera diversa.
Hai già parlato con coach Olive? Si, abbiamo già parlato diverse volte e ci stiamo mantenendo in contatto. Mi ha parlato della squadra, mi ha detto qual è la sua idea di gioco e cosa vorrebbe da me. So cosa mi aspetta e sono contento di quello che ci siamo detti.