Si è tenuta questo pomeriggio (ieri ndr) presso la nuova sede in via Como, a Cantù, la presentazione del nuovo capo allenatore dell’Acqua S.Bernardo, coach Meo Sacchetti. A introdurlo ai giornalisti presenti il presidente di Pallacanestro Cantù, Roberto Allievi, e il general manager Alessandro Santoro; di seguito il riassunto della conferenza stampa.

Allievi ha così aperto la parte dedicata agli interventi: «Quest’anno cercherò di essere più cauto, pur confermando le medesime ambizioni della passata stagione. La squadra, naturalmente, giocherà per salire ma cercheremo di pensare partita per partita; solo così potremo costruire un percorso importante. Quanto a Sacchetti, non posso che affermare di essere molto felice di averlo ingaggiato e, allo stesso tempo, di poter contare altresì su un professionista come Sandro Santoro; una coppia dalla quale il club si aspetta molto. Il fatto che Meo scegliesse di venire da noi non era scontato, a mio avviso, anche se, probabilmente, è stato l’ambizioso piano industriale di Pallacanestro Cantù a portarlo ad accettare la nostra proposta. Sono sicuro trascorreremo insieme un periodo molto importante e pieno di soddisfazioni».

Quindi, l’aggiunta di Santoro: «Credo vada sottolineato il miracolo che questa società è stata capace di compiere anni addietro, riuscendo a mantenere in vita un club dalla grande storia, nonostante le note vicissitudini del passato. Poterlo ribadire oggi, con un piano industriale così ambizioso, è davvero un qualcosa di eccezionale. La cosa che mi ha colpito di più di Meo è la motivazione che ho colto nelle sue prime parole e nei suoi occhi, quando ci siamo incontrati. Meo è una figura che, in questo sport, ha conquistato tutto, o quasi tutto, ma che ha ancora l’entusiasmo delle prime volte. Questa cosa mi ha sinceramente emozionato, dandomi, addirittura, ulteriori stimoli. Lo ringrazio a titolo personale e a nome della società per aver scelto Cantù. L’A2 è un campionato rognoso e molto complesso. Pertanto, starà a noi creare le condizioni migliori per competere ai massimi livelli; questa è l’unica cosa che possiamo garantire»

Infine, le prime parole in biancoblù di coach Sacchetti: «Quando il GM Santoro mi ha chiamato, ho subito pensato a tutte quelle volte in cui, in carriera, ho affrontato Cantù da avversario. Credo che la storia non si possa comprare, o si ha o la si costruisce, e Cantù può vantare di avere una storia incredibile alle sue spalle; una piazza divenuta grande non solo per i successi a livello nazionale ma anche in ambito internazionale. Tutto questo l’ho percepito sia da giocatore sia da allenatore, ogni qualvolta ho affrontato Cantù. Non ne farei un discorso di Serie A o di A2, quindi. Quando si presenta l’opportunità di approdare a Cantù, che può vantare appunto questo background, bisogna coglierla, senza indugiare. La nostra prima scelta sarà orientata su un playmaker di alto livello perché credo, per mia esperienza personale, che dal ruolo del play passino sempre le sorti di una squadra. Dunque, una volta scelto il nostro play titolare, potremo pensare a completare il resto dell’organico».

Comunicato e dichiarazioni a cura di Ufficio Stampa Pallacanestro Cantù.