Continua a far discutere il caso Nunnally. Il giocatore, arrivato dagli States all’Olimpia Milano, non poteva giocare domenica contro la Oriora Pistoia a causa di una squalifica pregressa rimediata con Avellino, e la partita, vinta dai meneghini sul campo con il punteggio di 81-91, è stata tramutata in una sconfitta a tavolino per 20-0.
Sulla questione è intervenuto Santi Puglisi, ex General Manager di Pesaro e Fortitudo Bologna e grande esperto di regolamenti attinenti al basket. “Per me è stata una grave negligenza della Federazione, che nella famosa lista “R” che si consegna prima di ogni gara avrebbe dovuto bloccare un giocatore squalificato” – ha commentato al Corriere Adriatico – “La responsabilità maggiore è dell’ufficio tesseramenti, a ruota ad aver sbagliato è la Lega, che esiste per tutelare gli interessi delle società. La cosa più logica sarebbe ripetere la partita, questo è uno scaricabarile disgustoso. I due punti regalati sono una vergogna, le partite vanno vinte sul campo“.
Anche Giacomo Galanda ha detto la sua, prendendo le difese dell’Olimpia. “Ragiono per logica, non per regolamenti. Mi viene da difendere Milano, la vedo come ultimo anello che parte dalla Federazione che ha fatto scendere in campo Nunnally, e Avellino che non ha comunicato la squalifica. Se proprio vogliamo dirla tutta, neppure Torino o Reggio dovrebbero essere contente“, ha spiegato, interpellato da La Nazione.