Undici anni dopo, si interrompe il rapporto tra coach Luciano Borelli e la Virtus Fondi. Questa la lettera che ha scritto alla squadra.

Pescara 2009 – Civitavecchia 2020 prima e ultima partita: dalla stagione nella C Nazionale in Puglia, passando per gli anni in serie B, fino a questa stagione in C-Gold. Una storia di amore, la mia, lunga 11 anni con i colori Rossoblu dipinti sulla pelle, la mia seconda pelle. Un mix di emozioni. Spesso, scherzando nello spogliatoio, ho sempre detto che per quante ne ho viste potrei scrivere un libro. Non è stato facile all’inizio, qualche anno prima ero sulla panchina di Terracina, la mia città in C2. È inutile che ci nascondiamo, il campanilismo cittadino esiste e fa parte della nostra storia ed è bello anche che ci sia. Ma ci ho messo poco, per come sono fatto mi sono subito fatto voler bene e devo dire di aver trovato sulla mia strada persone fantastiche, amici veri. La stima si conquista ed è un valore che ti apre le porte a tutte le latitudini. Undici anni vissuti intensamente, in cui ho spalleggiato nel mio ruolo di vice diversi allenatori. Con loro mi sono sempre messo a disposizione con umiltà e voglia di crescere ogni allenamento, in ogni singolo momento di pallacanestro. Sempre con educazione e in punta dei piedi. Ho visto sfilare diversi giocatori con la maglia Virtus e, credendo molto nel concetto di squadra e spogliatoio, ho seguito sempre la linea dell’amalgamarmi nel con loro. Persone vere i fondani, se li rapisci ti danno pure l’anima. Ho visto crescere diverse generazioni di ragazzi e credo senza presunzione di aver lasciato “qualcosa” in ognuno di loro. Ringrazio Pino Romano e Francesca Micci per avermi accolto in una casa che mi hanno fatto sentire “mia” in tutti questi anni. Ringrazio tutti quelli che ho incontrato nel mio cammino cestistico, tanti amici e tanti colleghi che porterò sempre con me. Arrivederci Fondi, arrivederci Virtus, sei stata una bella storia di amore.

Luciano Borelli