La Dinamo Femminile è pronta alla prima trasferta stagionale: questa mattina Cinzia Arioli e compagne sono partite per raggiungere San Martino di Lupari dove domani, palla a due alle 20:30, affronteranno la compagine veneta.
Coach Antonello Restivo è soddisfatto della vittoria delle sue ragazze al debutto contro Battipaglia: “Abbiamo fatto una partita concreta, siamo partiti un po’ contratti ma poi ci siamo ricompattati dopo aver parlato in timeout. Abbiamo iniziato a fare le cose su cui stiamo lavorando, quelle che vogliamo fare e proporre. L’intensità, la velocità, le collaborazioni ovviamente non sono ancora al top ma piano piano le dovremo migliorare e ricercare. Quella di sabato è stata una partita positiva sotto tutti gli aspetti, anche quello che temevo più della condizione e del continuo cercare un determinato tipo di intensità, senza mollare o adagiarci mai. Quella è stata la cosa più positiva”.
Che avversario vi aspetta mercoledì e come state lavorando con tre partite in pochi giorni?
“Possiamo fare delle cose tattiche, su di loro. Prepariamo la partita, lavoreremo poco sul globale perché dobbiamo smaltire la stanchezza di sabato alla quale si unirà quella dei viaggi. San Martino è una squadra che ormai da molti anni viaggia sempre tra le prime 4-6 posizioni, ha una squadra molto solida, costruisce sempre bene il roster con giocatrici utili. Quest’anno hanno tagliato una straniera, la Traorè, inserendo Jolene Anderson, guardia ex Schio e Venezia, molto valida con tanti punti nelle mani. Ha due lunghe, Sulciute e Fogg, simili che possono aprire il campo e giocare spalle a canestro. A questo uniscono Ciavarella che è uno dei migliori prospetti italiani, un numero 3 che forse deve migliorare sotto l’aspetto della continuità ma può attaccare bene il canestro ed è pericolosa da fuori, una pedina completa e una grande atleta”.
Come procede l’inserimento dell’ultima arrivata Kennedy Burke?
“Kennedy è ovviamente indietro, sabato era un po’ stanca anche se ho cercato di farle fare più minuti possibili per farla entrare in condizione e ambientarsi, deve ancora smaltire il jet lag. Lei ha alle spalle due campionati perché appena ha finito in Turchia ha iniziato la Wnba e adesso ovviamente ha bisogno di trovare la condizione fisica. A livello di armonia in campo la Burke sta iniziando a capire quello che tutte facciamo, queste continue spaziature, gli inserimenti nelle penetrazioni che il gruppo di italiane -avendo giocato per un anno insieme- conosce bene”.
La fotografia della partita di sabato è forse l’abbraccio con Chiara Cantone dopo la sua tripla…
“Sono contento per Chiara, quella tripla è stata una liberazione, era contratta già da due giorni prima della partita, era al debutto in A1 e dopo non aver potuto giocare lo scorso anno aveva tanta tensione. Quando l’ho chiamata per venire a Sassari era molto lusingata ed emozionata, credo che quel tiro l’abbia sbloccata, permettendole di togliersi la pressione di dosso, quel nervosismo anche psicologico la testa che l’ha tenuta sveglia tutta la notte prima della partita. Queste sono cose mi caricano molto e come avete visto l’energia e la grinta si è sentita”.