É tutto pronto per la Finale di Coppa Italia LBA. Alla Vitifrigo Arena si affrontano Umana Reyer Venezia e Happy Casa Brindisi.
Per il secondo anno di fila Happy Casa Brindisi si allaccia le scarpe per scendere in campo in una finale di Coppa Italia. Lo scorso anno fu Cremona a prevalere sulla squadra pugliese. Quest’anno sul parquet della Vitrifrigo Arena ci sono i campioni d’Italia della Reyer Venezia. L’entusiasmo è sicuramente alle stelle per entrambe le compagini ma i momenti fisici potrebbero essere diversi. Brindisi ha raggiunto la finale superando Sassari 86 a 91 ai quarti e passeggiando sulla Fortitudo Bologna 78 a 53. Venezia, dalla sua, arriva all’appuntamento battendo ai supplementari la Virtus Bologna e soffrendo contro Milano 67 a 63. Apparentemente sono i bianco-azzurri ad arrivare più freschi e forti ma Coach De Raffaele ha ricordato e dimostrato a tutti “che i campioni d’Italia, fino a giugno, siamo noi”. Riflettori puntati anche su l’altro allenatore, Coach Vitucci, ora sulla panchina di Brindisi ma Veneziano e già allenatore della Reyer.
Tonut regala il primo quarto a Venezia
Match che inizia con le mani fredde: le prime cinque azioni di ogni squadra non violano le retine. Brindisi prova subito a giocare come ha fatto in questi due giorni ma con scarsi risultati. La prima esultanza arriva dopo 3 minuti pieni e porta la firma di Tonut: terzo tempo in transizione con giro palla intorno al busto. Immediatamente inizia a segnare anche Brindisi e allora non si ferma più nessuno: tre triple consecutive di Venezia e due possessi recuperati costringono Vitucci a spendere il primo time-out. I pugliesi sprecano troppo concentrandosi sulle schiacciate, mentre Tonut regala assist e Watt domina la propria area. Venezia raggiunge il massimo vantaggio 15-2 prima di spostarsi a zona. É Zanelli a portare la bandiera di Brindisi con due canestri dal gomito ma Tonut sulla prima sirena trova la tripla del 18 a 8 finale.
Adrian Banks risponde e Brindisi è di nuovo in partita
Sutton inizia malissimo la seconda frazione: fallo e fallo tecnico per proteste ma Gaspardo, entrato proprio al posto dell’americano, si fa sentire e riporta i suoi al meno 10. Adesso è Walter De Raffaele a chiamare il time out per risistemare i problemi offensivi: Venezia segna due soli canestro nei primi 5 minuti e le percentuali continuano ad abbassarsi. Le cause ricadono sia in errori singoli che nelle grandi difese messe in campo dai due allenatori. I veneti esauriscono il bonus dei falli con 4:30 sul cronometro ma l’Happy Casa non sempre ne approfitta. Dopo un minuto i problemi di falli aumentano con Chappel richiamato in panchina con 3 falli sul groppone. Finalmente si svegli Adrian Banks e allora il match si riapre: 28 a 21 e nuovo time-out Reyer. Coach De Raffaele manda in campo Filloy ma il suo ingresso è pessimo: due possessi sprecati e un fallo. Intervallo lungo, Banks ha riportato i suoi in partita. 34 a 30 per Venezia.
Watt domina e ipoteca il match
Si torna a giocare ad alti livelli. Brindisi arriva a un possesso di differenza ma Venezia non ci sta e Watt firma il break 7-0. Vitucci prova a rallentare il gioco chiamando il time-out e preparando i suoi alla probabile difesa a zona avversaria. In uscita dalla panchina Sutton entra in partita con un canestro contro il 50 oro-amaranto in post e una palla recuperata in aiuto difensivo. La Reyer continua a condurre e dominare soprattutto in difesa, eliminando Banks da ogni possesso. Una tripla di Thompson alimenta l’altalena del match, dando via ad un interessante botta e risposta. Mitchell Watt da tanta qualità e continuità a Venezia ma commette il terzo fallo ed esaurisce il bonus di falli per la seconda volta, nel frattempo Sutton, decisamente non in serata viene richiamato in panca dall’allenatore dell’Happy Casa Brindisi. Nell’ultimo attacco del terzo quarto De Raffaele schiera la zona che porta i suoi risultati e quasi Chappel no segna il canestro che poteva chiudere il match. Venezia conduce ancora 50 a 43.
L’Umana Reyer Venezia solleva la Coppa Italia 2020
Brindisi rientra in campo con un mandato da parte di Vitucci: tirare da 3. Campogrande ne mette due di fila e riporta i suoi a meno 4 ma è anche Chappel a saper tirare dai 6,75 e lo dimostra immediatamente. Il numero 12 pugliese è in fiducia: canestro da 3 e fallo (libero supplementare sbagliato). All’Happy Casa però mancano i suoi americani mentre per Venezia è ancora Watt il valore aggiunto. A metà ultimo quarto Austin Daye sale di nuovo in cattedra e scoraggia i tentativi da tre degli avversari. In un momento delicatissimo, con Brindisi rientrata in partita torna a brillare la stella di Stefano Tonut, a secco dal fantastico primo primo quarto, portando il parziale veneziano a segnare 11-0. La serata nera di Sutton continua e Brindisi scivola ancora in uno svantaggio di doppia cifra per ben due volte, accorciato dal solo Adrian Banks. A meno di due minuti da giocare succede di tutto: Daye sbaglia due triple dall’angolo di fila, Sutton subisce il fallo antisportivo di Stone ma sbaglia i due tiri liberi; sul possesso Brindisi segna. Dall’altra parte Watt sbaglia un appoggio a canestro nel momento più delicato ma Martin regala una contesa a Chappel e tutta Venezia e allora Daye, senza farsi scoraggiare dalle due triple sbagliate, segna e riporta i suoi sul +7 a meno di 60 secondi da vivere. Banks ha 3 liberi a disposizione a seguito di un fallo di Watt e mantiene la percentuale piena (15/15) dalla lunetta in tutto il torneo. Denicolao guadagna due liberi e li segna entrambi, poi una schiacchiata di Bramos e altri liberi di Daye regalano la vittoria a Venezia 73 a 67. Esplode la gioia della Reyer.