L’emergenza Coronavirus sta avendo un impatto molto pesante su tutto lo sport italiano (e mondiale). Per quel che ci riguarda, la ‘serrata’ imposta dai decreti governativi atti ad impedire il contagio è diventata definitiva per i comitati regionali. Due giorni fa, infatti, la Fip del Presidente Gianni Petrucci ha deciso di dichiarare conclusa la stagione agonistica 2019/20 per tutte le categorie dalla Serie C Gold in poi, compresi i settori femminile, giovanile e minibasket. Una decisione difficile, sulla quale ha voluto esprimere il proprio parere in questo editoriale Roberto Castaldo, esperto #1 in Europa sul Performance Management e attualmente coach e consigliere delegato alle relazioni con la Fip della Folgore Nocera, che disputa il campionato di Serie C Silver Campania.

 

LO STOP AI CAMPIONATI, UNA MISURA INEVITABILE

La notizia della decisione della Federazione è ovviamente una di quelle che non vorresti mai ascoltare, ma sinceramente era nell’aria e la ritengo giusta anche se, dal mio punto di vista, penso andasse presa prima. Dico ciò perché mette in difficoltà tutto un ecosistema di società ed aziende, le quali vivono in un mondo di dilettantismo che fondamentalmente s’impegna allo stesso modo dei professionisti, senza però avere le stesse tutele giuridiche. Ciò ovviamente crea un grandissimo disagio.

THE NEXT STEP: UNA RIFORMA TOTALE E SERIA DEL MOVIMENTO

La domanda che mi pongo io, da allenatore e da dirigente di società, è: quale sarà la mossa successiva della Federazione? Probabilmente questa crisi sanitaria che stiamo vivendo e il blocco dei campionati mette tutti nell’obbligo di cominciare a ragionare seriamente su una riforma di tutto il sistema sportivo italiano. Avere soltanto la Serie A come professionisti e tutto quello che c’è dietro, ovvero praticamente il 90% del movimento, come dilettanti, crea enormi problemi a tutti gli operatori. Tutte le società che hanno fatto gli investimenti, cosa faranno oggi? Le tasse di addestramento (debiti in NAS) che abbiamo pagato alla Federazione che fine faranno, visto che non abbiamo potuto usufruire del servizio? Le tasse d’iscrizione, le assicurazioni sugli atleti, tutti gli investimenti effettuati su completini e attrezzature varie, come ne rientriamo?

Secondo me, se in questo momento la Federazione vuol far ripartire il movimento e cogliere l’occasione dello stop per ritornare ad avere un movimento in salute, deve iniziare a prenderne consapevolezza e, ripeto, cominciare a mettere mano ad una riforma seria di tutto il sistema. Dal mio punto di vista, essendo stato fermato il campionato in modo inusuale, bisognerebbe far ripartire tutto da dove si è fermata questa stagione, mantenendo le stesse modalità e sospendendo la crescita di un’annata, nel senso di tener fermi gli under, di tenere le stesse condizioni a parità di investimento da parte della Federazione. Così l’anno prossimo non si dovranno pagare i NAS, e già questo metterebbe le società nella condizione di poter nuovamente pianificare il prossimo futuro.

PER AFFRONTARE LA CRISI E PIANIFICARE IL FUTURO C’È BISOGNO DI UN’ORGANIZZAZIONE PIÙ AMPIA

Dal punto di vista organizzativo, ormai non c’è più nessun presidente che riveste il ruolo di ‘filantropo’ che investe soldi nella società. Riuscire ad avere in questo momento così difficile un’organizzazione un po’ più ampia permetterebbe a tutti di poter pianificare meglio le varie attività. Consideriamo anche che, negli ultimi anni, non è stato fatto altro che aumentare ed appesantire l’onere burocratico ed organizzativo a carico delle associazioni, senza di contro avere, da parte della Federazione, nessun tipo di servizio se non la buona volontà di qualche appassionato.

Anche i vertici federali sono da molti anni fermi su formazione ed innovazione. Ritengo che più che aumentare la burocrazia dovremmo fornire formazione manageriale di qualità. Già altre federazioni di avvalgono di figure professionali “diverse” dai volontari che da oltre 20 anni ormai ricoprono le posizioni apicali di formazione ed organizzazione.

Mi auguro che il Presidente Petrucci e gli altri organi federali in questo momento, non avendo altro a cui pensare dal punto di vista agonistico, essendo i campionati fermi, riescano a ragionare in maniera seria su quelle che sono le vere problematiche della pallacanestro. È ormai troppo tempo che siamo in recessione in termini di numero di iscritti e come lo dimostra le defezioni che viviamo ogni anno nelle categorie minori!