Continuano le discussioni su cosa fare della stagione agonistica 2019/20, stante lo stop provocato dal diffondersi dell’epidemia da COVID-19 e stante l’impossibilità, al momento, di prevedere quando si potrà tornare a calcare il parquet, anche semplicemente a porte chiuse.
Nel dibattito s’inseriscono di prepotenza le opinioni di coach Carlo Recalcati e di Kyle Weems, giocatore della Virtus Bologna. Cominciamo dall’indimenticato coach milanese, con il quale la Nazionale ha ottenuto gli ultimi suoi successi (bronzo agli Europei di Svezia del 2003, argento alle Olimpiadi di Atene 2004 e oro ai Giochi del Mediterraneo di Almeria 2005).
Il giudizio di Recalcati è netto: “Per me va fermato tutto e la stagione cancellata. Inutile perder tempo” – ha sentenziato, raggiunto da Sportando – “Pensiamo ai giocatori. Quando eventualmente si potrà riprendere, saranno tutti fuori condizione e potrebbero più facilmente incappare in infortuni, mettendo ancora più in difficoltà le società. Meglio, a mio parere, concentrarsi sulla stagione 2020/21 e su come aiutare le società“.
“Per quanto riguarda le giovanili, già ci ritroviamo con campionati che, in certe fasce di età, sono poco probanti e formanti. Figuriamoci con una stagione bloccata a metà” – aggiunge – “Il prossimo anno, secondo me, sarebbe più opportuno congelare le annate giovanili, per permettere ai ragazzi di non buttare via un anno“.
Non poteva mancare l’opinione sullo scudetto e Recalcati è coerente con quanto detto in precedenza: “Non va assegnato, è chiaro; così come non ci dovrebbero essere né promozioni né retrocessioni. La stagione va cancellata come se non ci fosse mai stata” – conclude – “Ovviamente qualcuno non sarà d’accordo con quel che dico ma, in una situazione tale, soprattutto di salute, a livello nazionale, credo sia un sacrificio fattibile“.
Passiamo quindi a Kyle Weems, che si esprime in merito ad un passaggio toccato da Recalcati, vale a dire sull’opportunità di ripartire, senza che i giocatori abbiano svolto una quantità adeguata di allenamenti. Sul proprio profilo Twitter, il 30enne statunitense commenta così: “Non è chiaro come queste leghe si aspettino che noi giocatori siamo pronti a giocare delle partite dopo un mese di allenamenti, in seguito ad uno stop così lungo. Non siamo robot e serve tempo per tornare in forma. Giocare d’estate? Non credo sia possibile“.