La pandemia da COVID-19 sta purtroppo ancora imperversando in tutto il mondo. Oltre all’aspetto sanitario (fondamentale), il virus ha colpito duro pressoché tutti i settori della nostra società. Lo sport, a livello globale, è stato costretto a fermarsi (tranne rarissime eccezioni), un discorso che vale chiaramente anche per il basket, con la Fip che ha dichiarato conclusa, nelle scorse settimane, la stagione agonistica 2019/20.
Di questo ed altro abbiamo avuto il grande piacere di parlarne con il Dottor Emanuele Montomoli. Presidente del Costone Siena, storica società della città toscana, attualmente in C Silver, il Dottor Montomoli riveste il ruolo di Professore Ordinario di Sanità Pubblica presso l’Università degli Studi di Siena, oltre che di CEO di VisMederi S.r.l., società di ricerca e servizi avanzati nel campo delle scienze della vita e della sanità pubblica, tra l’altro sponsor principale del Costone. Un’occasione ghiotta, dunque, per analizzare tramite gli occhi di un esperto la situazione attuale vissuta dall’Italia e dal resto del mondo.
Dottor Montomoli, come giudica, dal suo punto di vista, la decisione della Fip di sospendere definitivamente tutti i campionati?
“Più che una scelta giusta, si tratta di una scelta obbligata. Il Governo ha dato delle direttive che la Fip ha dovuto seguire, senza nessuna possibilità di orientarsi diversamente. Il Governo ha imposto il divieto di assembramenti, il distanziamento sociale tra le persone e quant’altro, per cui la Fip si è dovuta adeguare. È chiaro che, dal punto di vista sportivo, questa sospensione sia un disastro. Politicamente parlando, ribadisco, non si poteva fare altrimenti“.
Come potrà ripartire lo sport italiano, e il basket in particolare, il prossimo autunno?
“Senz’altro si ripartirà in maniera decisamente diversa dal periodo pre pandemia. Non so come ripartirà il settore dilettantistico e, se ci saranno, quali saranno le differenze con quello professionistico; ma sicuramente ci saranno misure restrittive molto forti. Io ho dato una mano a redigere le direttive per la riapertura delle piscine, oltre ad essere Professore di igiene pubblica presso l’Università di Siena e, proprio in questi giorni, si stanno scrivendo le linee guida.
Posso dire che la ripartenza sarà molto contingentata. Le palestre dovranno rispettare regole molto stringenti. Ad esempio, verrà misurata la temperatura delle persone all’ingresso, ci dovrà essere un numero massimo di utenti in base ai metri quadrati di superficie della struttura in questione, le persone che vi lavorano dovranno essere sottoposte a tampone. Insomma, una serie di misure igienico-sanitarie che andranno implementate per forza di cose. Detto poi che, almeno all’inizio, do per scontato che ripartiremo senza pubblico, a porte chiuse“.
Secondo la sua esperienza e stando ai dati a sua disposizione, come si potrebbe evolvere la pandemia?
“Se anche il virus perdesse parte della sua virulenza in estate, non è che andrà a scomparire. Questo è un virus con il quale probabilmente dovremo fare i conti per i prossimi cent’anni; per cui quando ripartirà la stagione, con il riabbassarsi delle temperature, riprenderà a circolare. Anzi, se devo essere sincero, credo che il caldo non influirà granché e il virus continuerà bene o male a circolare come ora. Basti vedere ai casi rilevati in Brasile o in vari paesi del Centro America, quindi luoghi con temperature normalmente alte.
In ogni caso, dall’autunno riavremo nuovamente le condizioni ideali per il proliferare del virus. Sono quasi certo che dovremo avere a che fare con queste misure di contenimento ancora per anni, anche se andrà monitorata tutta lo sviluppo della pandemia. Se e quando ci saranno tante persone che avranno contratto il virus, si potrà avere quella situazione che in Inghilterra chiamano ‘immunità di gregge’ la quale, magari con un vaccino efficace a disposizione, si potrà anche arrivare ad un allentamento delle misure restrittive“.
Passiamo al Costone Siena. Come state gestendo questa quarantena?
“Purtroppo abbiamo dovuto interrompere tutte le attività. La prima squadra (di C Silver, ndr) sta seguendo qualche lezione di ginnastica di base online con il nostro preparatore atletico, cercando di coinvolgere anche le squadre del settore giovanile. Chiaramente non c’è contatto tra le persone e, in generale, si fa il massimo possibile. Nei limiti, stiamo cercando di tenere attivo il nostro palazzetto, che ha bisogno di manutenzione pur essendo una struttura bella e praticamente nuova, avendo meno di dieci anni di vita. Quando si allenteranno un pochino le maglie delle restrizioni proveremo a far rientrare in palestra i ragazzi, ovviamente in maniera contingentata“.
Quest’anno la squadra veleggiava praticamente a metà classifica prima della sospensione, mentre nella passata stagione siete arrivati fino alla finale Playoff.
“Quest’anno abbiamo chiaramente fatto degli errori. La stagione era partita con i migliori auspici, vista soprattutto l’ottima annata precedente, dove siamo arrivati in finale di Playoff (contro l’AMEN Arezzo, ndr), mancando la promozione praticamente all’ultimo tiro. Avevamo il pallone della vittoria a 3″ dalla fine, ma non ce l’abbiamo fatta a realizzarlo; i nostri avversari, invece, nei secondi precedenti avevano messo una bomba da 9 metri. Senza contare il grande traguardo personale del nostro capitano e bandiera Luigi Bruttini, laureatosi meritatamente miglior marcatore della stagione regolare.
Detto ciò, quest’anno eravamo partiti con grande fiducia, anche se ovviamente ogni stagione fa storia a sé. E infatti non abbiamo avuto la condizione del 2018/19, anche a causa di un paio di infortuni importanti. Il roster era lo stesso, anzi rinforzato di recente con un forte giocatore brasiliano (Vithor Juliatto, ndr), venuto a giocare da noi con l’idea di acquisire la cittadinanza italiana, avendo nonni del nostro paese. È venuto da noi da Barcellona, fa ancora parte della nostra squadra e credo proprio sarà uno dei pilastri dal quale ripartiremo il prossimo anno“.
Il Costone è una società che punta tanto su giocatori giovani e del luogo.
“Esattamente. Noi lo scorso anno avevamo, in un roster di 12 giocatori, 11 di Siena. L’unico non senese era un ragazzo che studia qui, sempre toscano, proveniente da Lucca. La nostra è la società più antica di Siena, con una storia importante alle spalle, che ha sempre guardato moltissimo al territorio, con l’obiettivo di dare spazio in primis ai ragazzi locali. Poi è chiaro che, andando avanti, bisogna cercare un pò di qualità ‘fuori’; ma il nostro focus principale è di privilegiare i ragazzi del nostro settore giovanile e del nostro territorio. Siena vive di basket e il materiale umano dal quale possiamo attingere è numeroso“.
Vista la situazione generale, come vede il futuro del Costone Siena?
“Lo vedo buono. Storia a parte, siamo una società che non ha mai fatto voli pindarici. In tempi recenti siamo sempre stati tra la Serie B e la Serie C Silver, la nostra dimensione insomma. Poi può darsi che un’anno faremo la C Gold, speriamo in un futuro anche la Serie B, salvo poi tornare in C Silver. Il nostro target, in questo momento, è rappresentato da questo tipo di campionati. VisMederi, il nostro sponsor, è un’azienda estremamente solida che, con questa pandemia, è anche diventata società strategica nazionale.
Ciò ci ha permesso di incrementare i nostri affari e, di conseguenza, contiamo di implementare il nostro impegno nella società. Il Costone, quindi, è una realtà molto solida, che ha sempre guardato in primis al materiale umano, poi ai conti. Per costruire una grande società, a mio parere, non bisogna fare un anno di Serie A per poi fallire; bisogna fare invece per cento anni di fila la Serie B. Questa è grossomodo la nostra filosofia, e credo andremo avanti per questa strada“.
Ringraziamo per la disponibilità il Dottor Emanuele Montomoli e la società Costone Siena.