Di seguito pubblichiamo l’intervista realizzata dalla Gazzetta dello Sport (a cura di Giacomo Iacomino) al Presidente della Vanoli Cremona Aldo Vanoli appena uscito dall’ospedale di Cremona. A Vanoli e alla sua famiglia sono vicini il Presidente della LBA Umberto Gandini e tutti i club della Serie A con gli auguri di un pronto recupero.
“Adesso la devo salutare. Come può immaginare, per me l’ossigeno, in questo momento, è prezioso”. Aldo Vanoli sta bene. Riposo assoluto, come nei 7 giorni che ha trascorso all’ospedale di Cremona. Con la differenza che da domenica scorsa, il presidente della Vanoli Basket Cremona può farlo a casa sua, a Soncino: “Con me c’è mia moglie, lei per fortuna è in salute. Manteniamo la giusta distanza, io non mi muovo dalla camera ed entrambi indossiamo le mascherine. È curioso, perché dopo 50 anni di matrimonio dovrà farmi un po’ da infermiera”.
La scoperta
Neanche 24 ore di convalescenza e c’è già la voglia di strappare un sorriso. Una breve telefonata. La voce, quella di sempre. Solo qualche pausa, tra una parola e l’altra per riprendere fiato: “Se il peggio è passato? Be, spero proprio di sì”. Quella febbriciattola che 2 settimane fa lo aveva colto di sorpresa proprio non se ne voleva andare. E così, complice un respiro diventato più difficoltoso, il presidente, 71 anni, già da diversi giorni in isolamento volontario, ha deciso di effettuare tutti i controlli necessari. Prelievo del sangue, radiografie, tampone. “Essere positivo al Coronavirus, alla mia età, può comportare problemi gravi. Ma sono stato fortunato. La professionalità e l’umanità che i medici e gli infermieri dell’ospedale di Cremona hanno messo e mettono a disposizione dei malati è davvero ammirevole. Mi hanno toccato il cuore, desidero approfittarne per ringraziarli”. Non ha avuto paura, Aldo Vanoli, durante il ricovero. Giornate molto lunghe. Notti, per lui abituato a svegliarsi alle 5, a volte lunghissime. Qualche libro da leggere, ovviamente le notizie in tv e sui giornali per rimanere aggiornato. E poi i messaggi, tanti, di affetto e vicinanza della della famiglia e dell’intera comunità cremonese. Dai due figli, Ruth e Nicola, che lo aiutano nella gestione della ferramenta di Soncino, la sua attività principale assieme al basket, ai filmati dei 10 nipotini: “Loro soprattutto mi hanno tenuto compagnia, con i bambini non ci si annoia mai”. Infine gli auguri di pronta guarigione di tifosi, giornalisti, giocatori, lo staff medico della società guidato dall’amico di sempre, il dottor Piercarlo Manzini e in generale dall’universo della pallacanestro italiana.
Meo c’è
Con il coach Meo Sacchetti, che è anche il c.t. della Nazionale, Aldo si è sentito ogni sera: tra i due il rapporto è speciale. “Ed è stato bello ricevere stamattina (ieri per chi legge, ndr) anche la telefonata del presidente della Federazione Gianni Petrucci”. D’altronde, Aldo è un’istituzione del nostro basket. Quest’anno la sua Cremona era sesta in classifica in piena corsa playoff, tra le poche ad aver battuto la capolista Virtus Bologna. Sarebbe stata l’undicesima stagione di fila in Serie A. Il condizionale è d’obbligo. Perchè anche il presidente Vanoli lo sa bene: riprendere il campionato sarà molto difficile.
Fonte: Ufficio Stampa Lega Basket Serie A