Combattere fino all’ultimo secondo sul cronometro per portare a casa la partita è sempre una soddisfazione, anche se spesso può far saltare un battito. Daniel Hackett (Virtus Segafredo Bologna) è stato premiato come miglior italiano del quindicesimo turno superando nelle votazioni il record-man Andrea Cinciarini (UNAHOTELS Reggio Emilia) e Nicolò Melli (EA7 Emporio Armani Milano).
Superare in volata una squadra in uno scontro di fine girone d’andata sarà capitato chissà quante volte nella carriera di un giocatore pluridecorato. Altrettante volte sarà successo di essere uno dei migliori in campo, magari in partite anche più importanti perché in palio avevano un ambito trofeo o il passaggio del turno nella fase ad eliminazione diretta di qualche competizione. Insomma, la carriera di Daniel Hackett è costellata di momenti magici, di ricordi indelebili da cui attingere, però vedere la propria squadra vincere negli ultimi secondi è sempre motivo di grande orgoglio. Nel finale concitato del quarto periodo c’è però un marchio indelebile, quello del giocatore esperto che ha già letto con netto anticipo quale sarebbe stato il destino della partita: il numero 23 della Virtus Segafredo Bologna mette la tripla del sorpasso per il 71-68 e successivamente segna i due punti del pareggio sul 76-76 che apparecchiano la tavola per il game winner di Milos Teodosic a otto secondi dalla fine e che vale il 79-78 finale. La partita di Hackett però è sì decisiva negli ultimi scampoli, ma non è certamente tutto ciò che ha mostrato nei 27 minuti in cui ha giocato (secondo più utilizzato dopo Tornik’e Shengelia): ci sono 17 punti – miglior realizzatore della partita – arrivati principalmente grazie ad una prova balistica eccezionale dai 6.75 metri (4/5, 80%), ma anche segnati dalla lunetta (3/4) e due dalla media distanza, quelli del pareggio a meno di un minuto dal termine; in seguito la solita presenza sui due lati del campo dove raccoglie 4 rimbalzi, subisce i falli degli avversari (4) e serve 3 volte i suoi compagni, quei passaggi decisivi che ridanno speranza o mettono in ritmo la squadra nelle fasi più calde di gioco. Il 18 alla voce valutazione risulta essere anche il più alto tra i venti giocatori che hanno avuto modo di partecipare alla partita più entusiasmante del weekend.
A 35 anni non è scontato rimanere lucidi per quasi mezz’ora di gioco, a volte nemmeno l’esperienza può servire per performare al meglio e trovare la soluzione adatta per portare a casa la vittoria. Non è il caso di Daniel Hackett, il cui lavoro sul parquet risulta da sempre costante ed efficace; ciò ha portato la Virtus Segafredo Bologna a non perdere la testa in un finale in cui gli avversari non solo avevano rimontato lo svantaggio, ma sono anche stati avanti negli ultimi istanti. Coach Sergio Scariolo sa di poter contare sul classe 1987 e di poterlo schierare nel quintetto base, poiché nonostante non abbia più il primo passo di un tempo è ancora una garanzia sui due lati del campo e in gare come questa fa ancora la differenza distinguendosi come miglior realizzatore (e miglior giocatore). Nella sfida contro la Umana Reyer Venezia, Daniel Hackett ha fatto prevalere la sua dimensione di 3&D – ruolo che ha sviluppato nella seconda parte della sua carriera – agendo da elemento di disturbo nei confronti del portatore e dei tiratori: non a caso gli orogranata si sono ritrovati a chiudere la gara con il 38.2% da due e con 13/31 da oltre l’arco, percentuali nettamente più basse rispetto a quelle registrate dai bianconeri (56.7% da due e 11/23 da tre); proprio il tiro dai 6.75 metri è stata l’arma con cui ha fatto più male, questo grazie alla sua capacità di farsi trovare in angolo sullo scarico – servito da un lungo raddoppiato o da una finta penetrazione – ma anche di sapersi costruire una pericolosa tripla dal palleggio con cui non lascia scampo alla retroguardia avversaria. Uno dei tanti aspetti importanti del gioco del nativo di Forlimpopoli è sicuramente l’astuzia con cui subisce falli, talvolta questo lo porta a guadagnare tiri a cronometro fermo anche in situazioni differenti da quando penetra in area per cercare il contatto.
Miglior partita in stagione, la seconda per punti segnati e minuti giocati, la terza partendo nello starting five dopo le gare contro GeVi Napoli (alla prima giornata) e contro EA7 Emporio Armani Milano (alla tredicesima giornata). La stagione di Hackett è divisa tra l’impegno in Eurolega e quello in campionato, perciò anche preservare l’integrità fisica è un obiettivo importante per arrivare nel pieno delle forze alle fasi calde della stagione; tuttavia – al di là delle assenze – poter sfruttare il classe 1987 sia come uomo in quintetto sia come sesto in uscita dalla panchina rende le cose più “semplici” a coach Sergio Scariolo che ha modo di adottare soluzioni differenti in gare più o meno dispendiose. Sebbene per il numero 23 lo spazio a disposizione sia di circa 20.3 minuti di media a partita, lui riesce a mantenere alla perfezione il ruolo di collante tra frontcourt e backcourt aiutando in maniera efficiente in marcatura sul perimetro e sul portatore, ma allo stesso tempo permettendosi qualche scorribanda nell’area avversaria e triple in transizione; il mix di caratteristiche possedute da Daniel Hackett è sempre un plus per il gioco della Virtus Segafredo Bologna, poiché non dà riferimenti per il piano di gioco dei rivali. Rispetto alla scorsa stagione le medie sono calate, tenendo però presente che il suo ingaggio è arrivato nel marzo 2022 e questo è il primo campionato completo che gioca in divisa bianconera (tra parentesi le cifre della stagione regolare 2021/2022): 6.4 punti (9.3), 3.0 rimbalzi (3.9), 2.5 assist (2.2) e 8.8 di valutazione (11.2) in 20.3 minuti di media (20.7) tirando con il 51.9% da due (60%), il 30% da tre (44.4%) e il 75.9% dalla lunetta (91.3%).
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