Nonostante il lockdown e lo stop forzato la Dinamo Banco di Sardegna non si ferma e, dietro le quinte, la società continua a lavorare in attesa di capire quale sarà il futuro del basket e la programmazione della prossima stagione. Di mercato, Coronavirus e pallacanestro italiana ed europea si è parlato su Dinamo Tv con l’intervista in diretta al general manager Federico Pasquini.

Nonostante il momento di stop, come sta lavorando la società in questo momento?

È complicato parlare di mercato quando è tutto fermo, soprattutto non sapendo ancora quando si inizierà e come, perciò oggi siamo più impegnati a fare valutazioni di scouting consapevoli che è presto. Ancora tra giocatori e procuratori non si è capito cosa questo virus ha portato dal punto di vista economico e sanitario, i prezzi sono ancora pre coronavirus ma sono sicuro che presto la situazione sarà più chiara a tutti”.

C’è già un’idea di come sarà la Dinamo 2020-2021?

Ci muoviamo su uno scheletro base, un’idea che vogliamo mettere in campo e partendo da quello si prova a ragionare sulle caratteristiche dei diversi giocatori e sulle caselle libere. Ci sono poi delle valutazioni da fare in casi specifici, penso ad esempio a uno come Ousmane Diop su cui bisogna fare delle riflessioni su quale sia il meglio per noi e per il ragazzo. Ousmane ha disputato una serie A2 da protagonista e sappiamo che solo costruendo in bene la carriera gli possiamo garantire un buon futuro”.

La stabilità economica e l’ottima reputazione di una piazza come Sassari potranno fare la differenza in un quadro come quello che va delineandosi post Covid-19?

Sicuramente poter ragionare su progetti stabili e concreti sarà importante post Covid: Sassari è in una posizione ottimale in cui i procuratori -anche quelli con cui non avevamo mai avuto contatti prima- hanno stima e un’idea positiva del mondo Dinamo. Siamo riconosciuti come una società seria e credo che questo sarà quello che cercheranno i giocatori: penso a delle situazioni che si sono venute a creare anche con l’esplosione della pandemia a livello di negoziazione che hanno mostrato la serietà di alcune realtà”.

È difficile pensare alla ripartenza ma eventualmente quanto conterebbe poter parlare di giocare a porte aperte?

Le porte aperte o chiuse fanno in uno sport come la pallacanestro, che non ha introiti dai diritti televisivi, la vera differenza a livello di marketing e di incasso. Ma ovviamente oggi è presto per poter prevedere cosa accadrà in futuro, bisognerà aspettare le disposizioni governative, non so come faranno altri campionati o altre nazioni”.

Ancora non c’è una data per l’ufficiale ripresa degli allenamenti di squadra…

Ancora non c’è una data definitiva, non si manifesta l’urgenza di fare gli allenamenti di squadra e gli sport di contatto corrono ovviamente maggiori rischi. Il calcio ovviamente dovrà fare i contri con i rischi non solo degli atleti ma anche di tutto l’entourage quindi è un discorso complesso da affrontare oggi. Per il basket e gli altri sport non potranno essere fatti allenamenti ma ancora non si parla di una ripartenza quindi viene meno l’urgenza”.

Tra le diverse incognite c’è per una squadra come la Dinamo quello del poter viaggiare tra campionato e coppa…

In questo momento è tutto un punto di domanda, ovviamente bisognerà capire cosa succederà dopo questo virus, cambierà tutto ma è davvero presto per fare pronostici e proiezioni. Poi potrebbe prospettarsi una stagione molto corta, con un preolimpico da gestire a giugno, ma davvero è presto”.

Prima dello stop del campionato quel era secondo lei la squadra più solida della LBA?

Sicuramente per la qualità di gioco vista alle Final Eight e nella sfida poi con Brescia direi senza dubbio Venezia, che ha una profondità che per esempio non ho visto nella Virtus anche se altamente competitiva, e poi con una sicurezza dell’avere una base di partenza di giocatori che stanno insieme da diverso tempo e si conoscono a memoria”.

Anche Sassari ha improntato la squadra sulla continuità…

Sicuramente il fatto di aver tenuto per tre stagioni un giocatore come Dyshawn Pierre da poter affiancare a tre punti di riferimento come Devecchi, Spissu e Gentile fa la differenza, giocatori che si conoscono bene e non hanno bisogno di guardarsi sanno cosa fare”.

Quale sarebbe stato l’Mvp del campionato?

Direi Adrian Banks che ha disputato un campionato incredibile e degli spezzoni determinanti, diventando decisivo negli ultimi 12-13 minuti. Non credo ci fossero giocatori con un dominio tecnico come il suo per quello che abbiamo potuto vedere”.

Si continua a parlare tanto dello spazio dei giocatori italiani, cosa ne pensa?

Io ritengo che le regole attuali vadano abbastanza bene e garantiscano un certo equilibrio: gli italiani giocano e hanno la possibilità di ritagliarsi spazi importanti, alcuni dimostrano di meritare più di alcuni stranieri. Oggi non possiamo fare una valutazione tecnica ed economica ma credo che la regolamentazione attuale dia ai giocatori italiani la possibilità di giocarsela. Non parlo dei nostri ma penso ad esempio a Moraschini in Eurolega con Milano”.

Comunicato e dichiarazioni a cura di Ufficio Stampa Dinamo Banco di Sardegna.