Come tutte le altre competizioni, anche l’EuroLeague è giunta ad un mese e rotti di stop a causa della pandemia da COVID-19. A differenza di alcune leghe nazionali (pensiamo a quella italiana e lituana), i vertici della maggiore competizione europea per club non hanno intenzione di alzare bandiera bianca e vogliono completare una stagione che, prima della serrata, era giunta a sei giornate dalla fine della regular season.
Ergin Ataman, head coach della capolista Anadolu Efes Istanbul, crede che il torneo non ripartirà prima dell’estate inoltrata: “Credo che l’EuroLeague valuterà la situazione fino al termine di maggio, e credo che potremmo riprendere a giocare verso luglio o agosto” – ha commentato al media turco A Spor – “Ci sono squadre che provengono da dieci nazioni diverse e ognuno avrà le sue direttive politiche; con ciò dubito che le frontiere riaprano presto, visto che tutti vorranno proteggersi“.
Secondo Ataman, una soluzione potrebbe essere quella di far giocare le partite nelle nazioni coinvolte (nel senso di squadre partecipanti all’EuroLeague) con meno casi di contagio: “I Playoff? non penso ci saranno, ma è stata discussa l’idea di giocare a luglio in una delle nazioni meno colpite dal virus. Penso a Grecia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, dove i casi sono pochi e magari diminuiranno ancora di più in futuro“.