Con l’ingresso di Dmitry Gerasimenko, discusso ex patron della Pallacanestro Cantù, la Fiat Torino ha potuto effettuare il tanto sospirato aumento di capitale, scongiurando scenari a dir poco desolanti per la compagine piemontese.
Il ritorno sulla scena di Gerasimenko, però, ha fatto rizzare le antenne a Fip e Legabasket, le quali in più di un comunicato hanno sottolineato l’esigenza di monitorare attentamente la situazione, stante la reputazione non proprio limpida del 40enne imprenditore russo.
A queste perplessità ha risposto Massimo Feira, colui il quale ha ‘guidato’ l’ingresso di Gerasimenko come salvatore nell’intricata situazione della squadra torinese. “Il salvataggio è stato come un tiro da centrocampo sulla sirena. Il bonifico di Gerasimenko è arrivato alle 17.31, e alle 18 c’era l’assemblea dei soci” . ha commentato Feira su Tuttosport – “Non amo esprimermi per comunicati, sono un sostenitore dei controlli. I comunicati di Fip e LBA li considero entrambi alquanto fuori luogo“.
“Gerasimenko? Una volta verificato con Terziolo che non c’era più possibilità, abbiamo contattato l’agente Federico Paci che ci ha messo in contatto con lui. Ha detto che Torino non poteva sparire e ha semplicemente chiesto quanto servisse per evitare tutto ciò” – aggiunge Feira – “Sui suoi problemi, Gerasimenko ci ha risposto che uno era risolto e l’altro in via di risoluzione. Su Cantù non conosco il passato, ma fino ad ottobre i controlli Comtec non avevano rivelato nulla“.