L’Olimpia si appresta a giocare le Final Eight di Coppa Italia da club detentore del trofeo conquistato un anno fa al Mediolanum Forum. Quest’anno la competizione si gioca in territorio neutrale, Pesaro, con la quadra di casa che non si è qualificata. È la seconda volta che l’astronave pesarese ospita la fase conclusiva della Coppa Italia, la seconda in tre anni. Due anni fa vinse la Reyer Venezia dopo aver eliminato in semifinale proprio l’Olimpia. Quest’anno, la Reyer non è qualificata.
NUMERI – L’Olimpia tenta dunque il back-to-back che nella sua storia le è riuscito nel biennio 1986-1987 e 2016-2017. Nei primi due casi, la Coppa Italia era stata assegnata in gara unica, ambedue le volte fu battuta proprio la Scavolini Pesaro; negli ultimi due era già in vigore la formula delle Final Eight. L’Olimpia vinse la prima volta a Milano e la seconda a Rimini, quindi non lontano dal luogo che assegnerà il trofeo per il 2022. Anche l’anno passato l’Olimpia arrivò a questo appuntamento collocata al numero 1 del tabellone a eliminazione diretta. Per vincere, dovette battere Reggio Emilia, Venezia e Pesaro. Nessuna delle tre squadre è presente quest’anno. La prima avversaria sarà Sassari: in Coppa Italia l’ha già affrontata tre volte, con due sconfitte, nei quarti del 2014 e nella finale del 2015, ma l’ultima vittoria, a Rimini, è stata conquistata proprio contro la Dinamo. È una situazione ricorrente: Milano e Sassari si sono incontrate nei playoff nel 2011, 2014, 2015, 2019; in finale di Supercoppa nel 2014. Nessun’altra squadra è stata mai affrontata tanto spesso in questo arco di tempo. In tutto, siamo a quota 50 precedenti.
MVP – Gigi Datome arriva a questa competizione come MVP uscente, ma lo scorso anno fu un vero lavoro di squadra a permettere all’Olimpia di vincere. I grandi scarti, mai meno di 28 punti di divario, consentirono a Coach Ettore Messina di distribuire il minutaggio. La conseguenza è che non ci fu un vero protagonista, ma tanti giocatori chiave. Sergio Rodriguez, ad esempio, ebbe 22 punti e nove assist nella semifinale con Venezia.
L’ALBO D’ORO – L’Olimpia ha vinto il trofeo sette volte. La Coppa Italia nel basket ha sempre avuto, soprattutto da quando è collocata a metà stagione, un prestigio non indifferente. Nata nel 1968, successivamente sospesa, ha fatto il salto di qualità quando ha cominciato ad essere assegnata con la formula ad alto contenuto drammatico delle Final Four e, dopo, delle Final Eight. Assegnando i posti attraverso il girone di andata del campionato aiuta a dare un senso anche alla prima metà della stagione. Nel corso degli anni non sono mancate le sorprese, con vittorie recenti di Torino e Cremona per dirne due, ma non sono la regola, basta guardare l’albo d’oro, con otto vittorie per la Benetton Treviso e la Virtus Bologna, cinque per Siena (due però con revoca successiva), quattro per Varese ai tempi d’oro. La Coppa Italia ha rappresentato anche la prima vittoria in carriera da capo allenatore per Ettore Messina, alle Final Four del 1990 di Forlì. Aveva 30 anni e in squadra Sugar Ray Richardson, la grande stella proveniente dalla NBA. In tutto ha vinto la competizione otto volte.
LA NOVITA’ – Quest’anno la differenza è nel calendario. Per evitare di chiedere ad una delle due finaliste di giocare tre gare in tre giorni, è stato inserito uno stop dopo i quarti di finale per riallineare le semifinaliste, tutte in campo di sabato a 24 ore dall’assegnazione del trofeo. L’Olimpia, prima nel tabellone, ha scelto di giocare nella prima giornata di gare, mercoledì 16. Se dovesse andare bene, tornerebbe in campo sabato 19. Così diventa quasi una sorta di replica delle settimane doppie di EuroLeague ma con due gare potenziali nel weekend.
CURIOSITA’ – Sono comunque cinque le squadre che erano presenti anche un anno fa: Olimpia, Virtus Bologna, Trieste, Sassari e Brindisi. Venezia, Pesaro e Reggio Emilia sono state rimpiazzate da Trento, Brescia e dalla matricola debuttante Tortona. Brescia, in potenziale rotta di collisione con l’Olimpia in semifinale, è la squadra con più ex addirittura tre (Amedeo Della Valle, David Moss e Christian Burns). Un caso curioso è quello di Kyle Hines: lo scorso anno ha vinto la Coppa Italia al primo tentativo. Ma ad inizio carriera, a Veroli, ha giocato e vinto due volte la Coppa Italia di Serie A2.
Comunicato a cura di Ufficio Stampa Olimpia Milano.