Si torna a viaggiare, si torna a Bologna per Gara 5 contro una squadra che in campionato ha vinto 19 partite consecutive sul proprio campo ed è complessivamente 20-1. Sono numeri spietati, ma è vero che l’unica sconfitta l’ha firmata proprio l’Olimpia e proprio la scorsa settimana, in Gara 1. È un “Elimination Game” per Bologna, che in tempi recenti non ne ha giocati; è un “Close-Out Game” per l’Olimpia che negli ultimi due anni li ha vinti tutti e quattro quando li ha giocati, due quest’anno, tutti in trasferta, ma ovviamente nessuno è mai stato così complicato per il valore dell’avversario, la sua esperienza, il fattore campo. In Gara 4 per la prima volta non ha vinto la squadra che ha conquistato più rimbalzi, ma l’Olimpia ha ribaltato la partita con le palle rubate, ben 14, trasformate in possibilità di segnare in transizione (10 punti in contropiede che in una gara sotto gli 80 punti sono tanti) e alzare le percentuali di tiro alla distanza anche in una giornata non impeccabile nel tiro da tre (5/15). Nel quarto periodo, Bologna ha segnato sette punti appena (10 nel secondo quarto in cui l’Olimpia era passata da meno otto a più sei), tirando sette volte e subendo anche due stoppate (Kyle Hines ha eseguito sette stoppate in quattro partite di finale, cinque nelle due giocate a Milano). La difesa è stato il tratto dominante dell’Olimpia per tutta la stagione ed è quella su cui ha costruito almeno due delle tre vittorie conquistate in questa serie conclusiva della stagione. Per ottenere l’ultima vittoria servirà lo stesso tipo di rendimento, come ha rimarcato Shavon Shields a fine partita. Se in Gara 3 il grande protagonista della Virtus era stato Daniel Hackett, in Gara 4 è stato di nuovo Tornike Shengelia (16.0 punti di media nella serie). L’Olimpia però è riuscita ad arginarne la potenza e la versatilità nel momento più importante della gara. Bologna ovviamente produrrà il suo sforzo migliore in Gara 5. Un’altra novità, a parte la presenza di Marco Belinelli in quintetto per la prima volta nella Virtus (l’Olimpia invece in avvio ha sempre utilizzato lo stesso assetto), è stata per ambedue le squadre la riduzione della rotazione, tipica di queste partite. Coach Messina ha ruotato sette uomini più Gigi Datome, alla prima gara “off” di questi playoff, anche se poi ha ricavato un tap-in vincente da Biligha e una palla rubata da Baldasso. Piccole cose che contano. Bologna ha distribuito il minutaggio su nove uomini, ma Shengelia è stato utilizzato per 30 minuti. Per tutti sarà la quinta gara in nove giorni, quindi anche la stanchezza avrà il suo peso.
NOTE – Gara 5 si gioca giovedì 16 giugno alle ore 20:45 alla Segafredo Arena di Bologna, diretta su Rai Sport, Eurosport 2, Discovery +.
GLI ARBITRI DI GARA 5 – Manuel Mazzoni, Saverio Lanzarini, Guido Giovannetti.
GARA 1: VIRTUS-OLIMPIA 62-66 – Punteggio basso soprattutto all’inizio quando l’Olimpia ha segnato 11 punti in cinque minuti e due nei secondi cinque minuti del primo periodo restando però al comando. Il più efficace è stato Kyle Hines nel convertire gli assist (sette alla fine) di Sergio Rodriguez. Shavon Shields ha segnato tutti i suoi 18 punti nei quarti centrali. Nel terzo ha guidato la fuga dell’Olimpia che con la complicità di Datome e Rodriguez ha toccato i 13 di vantaggio, 10 (50-40) alla fine del periodo. Nel quarto quarto, la Virtus ha tentato la rimonta rientrando fino a meno due. In quel momento, Bentil ha messo due liberi e Datome firmato i punti del nuovo allungo, protetto poi dai due tiri liberi centrati da Hall.
GARA 2: VIRTUS-OLIMPIA 75-68 – Un’altra battaglia difensiva con un po’ di saliscendi. L’Olimpia controlla il primo quarto scappando anche a più nove sul 13-4, ma con problemi di falli per ambedue i lunghi del quintetto, Kyle Hines e Ben Bentil. Con la rotazione stravolta, è andata all’intervallo in parità rispondendo al primo vantaggio della Virtus firmato da otto punti consecutivi di Marco Belinelli. Nel secondo tempo, è scesa a meno sette, rientrando a meno uno alla fine del terzo periodo. Nel quarto quarto, la Virtus ha avuto progressivamente il controllo della partita.
GARA 3: OLIMPIA-VIRTUS 94-82 – La partita è in totale controtendenza con le prime due, attacchi in evidenza fin dall’inizio con l’Olimpia che schizza avanti 19-10 e poi segna 31 punti nel periodo iniziale ma nonostante questo ha solo quattro punti di vantaggio che la Virtus annulla nel secondo. L’Olimpia prova ad allungare ancora nella seconda metà del terzo periodo e qui il vantaggio non scende più sotto i cinque punti e tocca i 12. Milano vince il duello dei rimbalzi, ma non di molto, segna 11 triple e ha tanto da Melli (22 in 20 minuti a dispetto dei tre falli commessi nel primo tempo), Shields (19 di cui 14 nel primo) e Grant che produce 14 punti in 17 minuti.
GARA 4: OLIMPIA-VIRTUS 77-62 – Gara a strappi per tre quarti. La Virtus con i primi cambi scappa a più otto alla fine del primo periodo. L’Olimpia la ribalta tenendola a 10 punti nel secondo quarto in cui è decisivo Jerian Grant (11 punti alla fine). Nel terzo, partendo 5-0, Milano prova a mettere le mani sulla gara, ma cavalcando il gioco dentro-fuori di Shengelia (21 alla fine), la Virtus ricuce a pareggia. All’inizio del quarto, Bologna va avanti con Shengelia, poi l’Olimpia risponde con una difesa straordinaria che produce il 18-0 che vale la vittoria. Bologna segna sette punti nel quarto periodo con sette tiri dal campo appena. Shields chiude con 21 punti, sei rimbalzi e cinque palle rubate delle 14 complessive della squadra. Devon Hall aggiunge 14 punti.
GAME NOTES – Con i cinque assist di Gara 4, Sergio Rodriguez adesso ne ha 375 in carriera con l’Olimpia, quarto di sempre. Per la cronaca Mike D’Antoni è primo con 1.138. I 22 punti di Nicolò Melli in Gara 3 sono il suo massimo in carriera nei playoff, la seconda prova stagionale dopo i 27 segnati a Trento in stagione regolare e la terza in assoluto (aveva segnato 24 punti contro Roma nella stagione 2013/14). Shavon Shields ha stabilito il primato stagionale di punti in Gara 4 con 21 e ha pareggiato il record carriera di palle rubate con cinque. Record stagionale anche le 14 palle rubate di squadra dell’Olimpia. L’Olimpia nelle precedenti finali giocate contro la Virtus non aveva mai vinto sul proprio campo. Nel 1984 l’unica vittoria nella sconfitta 2-1 era stata conquistata a Bologna nella famosa partita della rimonta avvenuta dopo l’espulsione per proteste di Dino Meneghin.
Comunicato a cura di: Ufficio Stampa AX Armani Exchange Olimpia Milano