Settimana calda in sede di mercato: il Green Basket amplia il proprio roster con la firma di Tommaso Minoli, guardia del ’94, proveniente dalla nuova Pallacanestro Vigevano.

Un decennio di grande sostanza speso tra i competitivi parquet della C Gold lombarda per Minoli, guardia di 185 centimetri, nato a Tradate Varese il 19/3/1994. L’esordio in Serie B arriva nella stagione 2010-11, appena sedicenne, in maglia Robur Saronno: giusto qualche presenza nell’orbita della prima squadra a corredo di un lungo percorso di formazione giovanile ultimato con le canotte di Cantù e di Arona Basket in C regionale, prima di aggregarsi alla Pallacanestro Lago Maggiore nella vecchia DNA. Da lì la chiamata in pianta stabile di Saronno, un ciclo durato tre anni tra DNC e C Gold (con tanto di vittoria del campionato nell’ultima annata), e poi l’esperienza a Pavia, sempre in C, per la stagione 2016-17. L’anno seguente, invece, il sodalizio con Vigevano: Minoli è una pedina fondamentale nella cavalcata che porta i lombardi alla promozione in Serie B con un en plein di 38 vittorie in altrettanti incontri. Una formalità la riconferma per la stagione 2018-19, questa volta nel terzo campionato nazionale, chiusa a 5.6 punti di media in 30 uscite per un impiego di 23’ di media a partita.

Giocatore di sistema, una pedina preziosa al servizio della squadra, Minoli commenta entusiasta il suo arrivo a Palermo: «Ho sentito parlare bene della piazza – afferma il nuovo acquisto del Green – La voglia di reinvestire risorse per un progetto in Serie B è sintomo di una società seria. Per ripagare aspettative il minimo che si possa fare è impegnarsi per fare il meglio possibile».

Indicazioni precise sulla collocazione tattica a sentire le richieste di coach Bassi: «Son sempre stato un innanzitutto un buon difensore, in attacco mi piace coinvolgere gli altri per giocare insieme. Quello che mi ha chiesto il coach – dice Minoli – è di tornare alla fase iniziale della mia carriera: essere un po’ più realizzatore, e la cosa non mi dispiace affatto. L’obiettivo di base è la salvezza – conclude – ma contiamo di poter andar oltre e toglierci qualche soddisfazione strada facendo. La classifica si guarda alla fine: certo se è più in alto è sempre più bello».