Intervista esclusiva ad Andrea Iannicelli, classe 1991 attualmente in forza al Basket Bellizzi cresciuto nel settore giovanile di Avellino, con cui ha anche esordito in Serie A1 nella stagione 2007/08. Dalla ripresa dei campionati con o senza tifosi all’obiettivo Serie B, fino al sogno di un ritorno nella sua Avellino. Ecco le dichiarazioni di Iannicelli.
Hai continuato ad allenarti individualmente durante il lungo periodo di quarantena e sei rimasto in contatto con squadra e staff? Come si è riorganizzata la società? “È stato un periodo difficile e abbiamo preferito, anche per differenze di disponibilità, per quanto riguarda gli attrezzi, continuare nei propri limiti. Io personalmente non mi sono mai fermato, ovviamente avendo poco spazio è stato complicato. Diciamo che ho iniziato per bene a ritmi sostenuti nelle ultime tre settimane. Ora ho un programma di sei giorni diviso su lavoro fisico ed atletico“.
Avete già avuto notizie o rassicurazioni in vista della prossima stagione? “No nessuna, so che qualche società si sta già muovendo, almeno per quanto riguarda lo staff, ma per noi giocatori è comunque presto. È difficile da dire ora, ci sono troppe questioni in ballo, su tutte la sicurezza e le nuove regole da seguire. Secondo me molte società aspetteranno degli input dall’alto per iniziare a programmare la nuova stagione“.
A proposito di sicurezza, sei per la ripartenza con o senza tifosi? E come giudichi finora gli interventi FIP, l’ultimo da 6.7 milioni complessivi: “Per quanto riguarda i tifosi credo sia un danno ripartire senza, per noi è importante averli e giocare in un palazzetto caldo fa tutta la differenza del mondo. In questo senso, a differenza delle categorie superiori nelle nostre non c’è un perdita economica. Lo sport senza tifosi non è tale, anche se purtroppo forse sarà necessario pur di riprendere.
L’intervento della FIP è importante, credo senza precedenti. Spero che accontenti e risolva i problemi di tutte le società in difficoltà“.
Focus, poi, personale: come giudichi la tua annata prima dello stop forzato e in generale la tua esperienza a Bellizzi? E quali sono obiettivi e ambizioni future? “Credo che la mia annata sia stata più che positiva, ho fatto un “anno” da protagonista giocando minuti e possessi importanti, infatti anche le mie statistiche (cosa che guardo comunque poco) lo confermano. C’è un velo di rammarico per non aver portato la stagione a termine, non sapremo mai dove saremmo potuti arrivare. La mia esperienza a Bellizzi di questi due anni è stata altrettanto positiva, credo di aver compiuto la maturazione decisiva alle soglia dei 30 anni. Per quanto riguarda il futuro, oggettivamente è una nebulosa: la mia speranza è continuare sulla falsa linea di questi anni. Il mio obiettivo personale è giocare prima o poi in Serie B. Credo di essere pronto e di essermelo anche in parte meritato“.
Magari già dalla prossima stagione e lontano da Bellizzi? Al netto ovviamente di tutte le incognite del momento. O il tuo futuro sarà ancora a Bellizzi? “Difficile da dire, ovviamente dovesse arrivare una chiamata del genere la valuterei bene mettendola al primo posto. Se non dovesse arrivare, sono aperto a tutte le soluzioni. Certamente Bellizzi è un nel mio cuore e nei miei pensieri. Diciamo che per il prossimo anno gli obiettivi di squadra saranno fondamentali per la mia scelta“.
Chiusura inevitabile su Avellino: un ricordo dell’esordio in Serie A1 e se hai qualche rimpianto. E a proposito di Serie B, parlare ancora di Avellino è un’utopia? “Il ricordo è bellissimo, fu un anno stupendo con l’esordio, la vittoria in Coppa Italia e il primo punto a 17 anni. Sono di Avellino e vivo ad Avellino, sarei stupido a dire che non mi solletica l’idea di tornare a giocare con quei colori. Vediamo cosa succederà, non conosco i loro programmi. Certo sarebbe bellissimo raggiungere un obiettivo come la Serie B e farlo qui a casa mia“.