Intervista esclusiva a Luigi Iovino, coach del Forio Basket, società di Serie C Gold reduce dalla promozione dalla C Silver e prima in classifica al momento dello stop dei campionati. Dal suo futuro a quello della società campana, passando per i numerosi campionati vinti e le promozioni ottenute nel corso degli anni, fino alla ripartenza del movimento cestistico. Ecco le dichiarazioni di Iovino.
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Come hai passato il lungo periodo di quarantena? Sei rimasto in contatto con società e squadra e giocatori? “Non è stato un periodo semplice, perché c’era la volontà da parte di tutti di portare a termine la stagione. Eravamo primi in classifica ed avevamo aggiunto tre nuovi innesti per provare a giocarcela fino alla fine. È stata, però, sicuramente la scelta più giusta quella di fermare tutto. Alcuni giocatori stranieri sono stati costretti a passare la loro quarantena a Ischia in quanto non gli era permesso tornare nei loro paesi di appartenenza: la società, anche in quel periodo, non gli ha fatto mancare il suo apporto“.
Siete già al lavoro per programmare la prossima stagione? Al netto ovviamente di tutte le incognite del momento. “È sicuramente tutto molto prematuro. La crisi derivante dallo stop per l’emergenza Coronavirus porterà gravi conseguenze anche nello sport. Per questo motivo non ho ancora parlato con Forio circa le loro volontà future né tantomeno circa la possibilità di continuare la collaborazione. Credo che sia ad oggi tutto molto prematuro“.
Non sei ancora in grado quindi di dire se sarai ancora alla guida di Forio, né tantomeno qual è il futuro della società e se sarà ancora in Serie C Gold: “No, ad oggi non riesco a rispondere a questa domanda. Come detto prima, credo sia molto prematuro. Sono stato due anni a Forio dove siamo riusciti a vincere il campionato di C Silver e l’anno scorso eravamo primi in C Gold. Sono stati quindi due anni davvero molto soddisfacenti dal punto di vista dei risultati. La società è sicuramente ambiziosa e non so se penserà ad un ripescaggio anche in Serie B. Credo che sia davvero tanto prematuro“.
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ESCLUSIVO coach Iovino: “Parlerò con Forio per chiarire il futuro. Bellissimo ricordo di Scafati”
I risultati sono appunto tutti dalla tua parte. La volontà è comunque quella di proseguire con Forio? “A Forio durante questi due anni sono stato molto bene. È diventato, però, sempre più difficile conciliare gli impegni lavorativi con un impegno comunque importante, stante la lontananza dell’isola. Ad oggi non ho sentito la società quindi non posso dire nulla in merito. È chiaro che, prima di guardarmi intorno, sentirò Forio e capiremo insieme se ci sono le condizioni per continuare insieme. Se non dovessero esserci le condizioni per continuare, rimarrà la consapevolezza di aver trascorso insieme due anni soddisfacenti“.
Il tuo palmarès è già invidiabile, ricco di campionati vinti e promozioni. Se ce n’è una, qual è la più bella ed emozionante? “Sicuramente gli anni di Scafati rimangono un bellissimo ricordo. Partendo dalla Prima Divisione siamo arrivati in pochi anni a giocarci i playoff di Serie B per l’A2. Ma anche ad Angri sono stato benissimo: credo che se non ci fosse stato il problema degli americani e se non avessimo subito tutti quegli infortuni sul finale di stagione, avremmo potuto centrare la promozione in B. Tutte le stagioni lasciano bei ricordi“.
Focus, infine, sulla situazione generale in vista della ripartenza: giudichi sufficiente l’ultimo intervento FIP da 6,7 milioni complessivi e pensi che riesca a “coprire” anche i campionati minori, a partire dalla Serie C? Ritieni che la ripresa debba avvenire con o senza tifosi? “È sicuramente un ottimo punto di partenza. Non credo sarà la soluzione a tutti i problemi che gioco forza si verificheranno. Il basket, soprattutto quello “minors“, si basa esclusivamente su sponsor ed imprenditori appassionati. Non essendoci nessun ritorno economico, il movimento si fonda su quest’ultimi che verosimilmente avranno meno voglia e possibilità di investire nella pallacanestro. Sicuramente la ripresa non sarà facile e ci saranno meno squadre capaci di investire grosse somme. Infine, credo che la pallacanestro è un gioco che non può prescindere dai tifosi: l’obiettivo deve essere quello di poter iniziare a porte aperte“.
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