Una bellissima Italia esce sconfitta a un soffio dalla fine dalla sfida contro la Serbia (86-90) nella prima semifinale della Supercup di Amburgo. Se il ko contro la Francia a Montpellier aveva segnato un passo indietro come detto dal CT Pozzecco, la sconfitta contro i serbi segna invece un netto miglioramento sulla via che porta alle gare ufficiali di fine agosto e inizio settembre.
Oggi, sabato 20 agosto, gli Azzurri affronteranno alle 16.00 (live Sky Sport) la Repubblica Ceca, battuta ieri dalla Germania col punteggio di 101-90.
L’Italia parte forte fin da subito, detta il ritmo, segna tanto, difende ma è costretta a subire il ritorno, nell’ultimo minuto di gioco, di una formazione estremamente lunga ed estremamente talentuosa, di sicuro candidata al titolo di campione d’Europa. Una sconfitta che brucia per come è maturata ma che non può che essere da stimolo per gli Azzurri, che tra soli 5 giorni saranno chiamati a vincere contro l’Ucraina a Riga per raggiungere la qualificazione al Mondiale 2023.
Career high ritoccato ancora per Simone Fontecchio, che chiude con 25 punti (24 il precedente a Bologna il 12 agosto scorso). Prestazione sopra le righe per Nicolò Melli con 17 punti 7 rimbalzi. In doppia cifra anche Nico Mannion (16 punti) e Stefano Tonut (12 punti).
Così il CT Gianmarco Pozzecco: “La cosa che conta per me è come i ragazzi scendono in campo e come vivono emotivamente la partita. Siamo stati intensi ed è l’unica cosa che ha un valore assoluto. Voglio vedere giocatori che riescano ad esprimere le loro abilità e per farlo devono avere tranquillità, consapevolezza, fiducia e confidenza. Lo stesso vale a livello di squadra: è la base del mio lavoro. Andiamo per la nostra strada, consapevoli che l’atteggiamento che abbiamo avuto oggi contro una squadra dalla difficile gestione come la Serbia sia quello giusto anche contando la stanchezza. Nel complesso sono contento. Speriamo di recuperare in fretta Gallinari e qualche altro giocatore che è ancora un po’ indietro. Abbiamo un grande staff e dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme”.
Sulla gara contro la Repubblica Ceca, il CT ha così commentato: “Visto il grande dispendio di energie dopo la Serbia, sfrutteremo la partita contro la Repubblica Ceca per fare ampie rotazioni e distribuire i carichi di lavoro”.
Fin dalle prime battute si capisce che gli Azzurri non sono in campo per recitare la parte della vittima sacrificale: i grossi calibri serbi e l’assenza di Gallinari non sono in nessun modo un alibi per i ragazzi di coach Pozzecco, che partono forte e trovano il canestro avversario con regolarità. Melli è una presenza costante sotto entrambi i tabelloni e intorno a lui i compagni costruiscono un primo quarto fatto di intensità e corsa. Fontecchio è ispirato e l’apporto di Tonut e Ricci è decisivo per rimanere quasi sempre avanti ai serbi. Coach Pesic manda in campo i pezzi pregiati della sua artiglieria come Jokic e Micic ma il risultato, e l’inerzia, non cambiano. Nemmeno nel secondo quarto, quando l’energia di Nico Mannion fa davvero male alla Serbia e trascinando a forza l’Italia al massimo vantaggio (+13, 28-41). Fontecchio (14 punti nel primo tempo) e Ricci continuano a fare canestro e l’Italia sale di nuovo fino al +11 (40-51). Lucic e Milutinov accorciano con un rapido 5-0 ma nemmeno questo strappo interrompe l’onda Azzurra: Melli (12 punti e 5 rimbalzi in 20 minuti) dalla lunetta chiude una seconda frazione da 30 punti segnati.
La schiacciata di Lucic in avvio di ripresa sembra voler suonare la carica per i serbi ma nell’azione successiva Melli inchioda allo stesso modo e l’Italia ricomincia a macinare gioco, tanto da arrivare nuovamente sul +14 (50-64) con le tre triple consecutive di Fontecchio (2) e Melli al 25esimo. Messa alle corde la Serbia si punta tutto sui suoi uomini di maggior talento che non a caso accorciano sul 72-65 alla fine della terza frazione. La cattiva notizia è il quarto fallo fischiato a Simone Fontecchio. Ancor peggio il quinto di Polonara, costretto a lasciare il campo con ancora 7 minuti da giocare. Le triple di Marinkovic e Jaramaz sono pesantissime, quella di Jokic vale il sorpasso (81-80) a 2:40 dalla fine. La pressione sale: Fontecchio (nuovo career High in Nazionale, 25) e Tonut da dietro l’arco tengono l’Italia al comando seppure di un solo punto a 1:28 dal termine (84-85) ma ecco arrivare la doccia gelata: quinto fallo fischiato a Fontecchio e allungo decisivo di Jokic e Kalinic. Per il fuoriclasse serbo dei Nuggets una doppia doppia da 18 punti e 10 rimbalzi (+5 assist). Finisce 86-90 per la Serbia.
Il tabellino
Italia-Serbia 86-90 (23-24, 30-20, 19-21, 14-25)
Italia: Spissu* 2 (1/1, 0/3), Mannion 16 (6/8, 1/5), Biligha 2 (1/1, 0/1), Tonut* 12 (3/4, 2/5), Melli* 17 (3/8, 2/3), Fontecchio* 25 (3/4, 5/8), Tessitori ne, Ricci 7 (2/4, 1/3), Baldasso ne, Polonara* 2 (1/2, 0/3), Pajola, Datome 3 (0/2, 1/5). All: Pozzecco
Serbia: Petrusev ne, Davidovac, Marinkovic* 4 (1/2 da tre), Kalinic* 9 (2/3, 1/2), Lucic* 15 (4/7, 2/3), Dobric 9 (3/3, 1/5), Ristic ne, Jokic 18 (4/7, 1/3), Jagodic-Kuridza (0/2, 0/1), Micic 15 (3/6, 3/4), Guduric ne, Jaramaz* 5 (1/2, 1/3), Simanic ne, Milutinov* 15 (4/5). All: Pesic
Tiri da due Ita 20/34, Ser 21/35; Tiri da tre Ita 12/36, Ser 10/23; Tiri liberi Ita 10/15, Ser 18/20. Rimbalzi Ita 28 (7 Melli e Ricci), Ser 35 (10 Jokic). Assist Ita 16 (5 Spissu), Ser 19 (5 Jokic).
Usciti 5 falli: Polonara (Ita), Fontecchio (Ita), Ricci (Ita)
Arbitri: Zulfikar Oruzgani (Germania), Anastasios Kardaris (Grecia), Armin Mutapcic (Germania)
Spettatori: 3.500